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Mancanza di direzione nei mercati valutari

L’ultima settimana del 2009 è stata caratterizzata dalla mancanza di una direzione precisa e da bassi volumi negli scambi dal momento che molti operatori hanno chiuso le loro posizioni prima di Natale. L’indice del Dollaro ha chiuso invariato mentre l’indice S&P 500 è diminuito dell’1% nonostante i dati sulle richieste di sussidi alla disoccupazione siano risultati migliori delle attese.

La settimana ha aperto sottotono con gli analisti che si sono concentrati sull’analisi delle informazioni provenienti dalla Cina. Il  Premier cinese Wen Jiabao, durante una delle rare interviste rilasciate ai media nazionali, ha parlato del timore di una crescita dell’inflazione ed ha espresso la sua preoccupazione in merito al rapido aumento dei prezzi del settore immobiliare cinese, dichiarando che Pechino potrebbe pagare un alto prezzo a causa della sua risposta aggressiva alla crisi finanziaria globale. Parlando all’Agenzia di Stampa Xinhua domenica, Wen ha anche nettamente respinto le critiche degli stati esteri alla politica dei tassi di cambio adottata dalla Cina, affermando che la stabilità del valore dello yuan resta cruciale per tutta l’economia mondiale e che la Cina non si piegherà alle pressioni che spingono a una rivalutazione della valuta cinese.”Mantenere stabile il valore dello yuan rappresenta il nostro contributo alla comunità internazionale in un momento in cui le principali valute mondiali si stanno svalutando”, ha affermato.

Martedì, gli operatori finanziari sono stati chiamati a confrontarsi con i dati sui prezzi del mercato immobiliare negli USA. I prezzi delle case sono diminuiti ad un tasso annuo minore che a ottobre, secondo gli indici S&P/Case-Shiller, ma i prezzi sono rimasti fermi rispetto a settembre. Gli indici hanno mostrato che i prezzi in 10 delle principali aree metropolitane sono diminuiti del 6,4% a ottobre rispetto all’anno precedente, mentre in 20 delle principali aree metropolitane i prezzi degli immobili sono scesi del 7,3% in un anno. Entrambi gli indici sono risultati stabili a ottobre rispetto al mese precedente. David M. Blitzer, presidente della commissione responsabile dell’indice S&P ha affermato che i dati, sostanzialmente stabili, potrebbero innescare preoccupazioni in merito a una possibile seconda flessione dei prezzi degli immobili dopo una fase di forte miglioramento.

Tutte le 20 principali aree metropolitane sono risultate di nuovo in flessione rispetto a un anno prima per la diciannovesima volta di seguito.  Las Vegas ha continuato a mostrare debolezza, rimanendo l’unico mercato che non ha conosciuto incrementi per tutto il 2009. I prezzi stanno diminuendo in questa area da 38 mesi consecutivi.

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Mercoledì si è assistito a un rimbalzo del mercato grazie alle notizie positive del comparto manifatturiero negli USA. Le imprese statunitensi hanno fatto registrare a dicembre il più elevato tasso di espansione degli ultimi 4 anni, mostrando come la ripresa economica stia riguadagnando velocità. L’ISM ha dichiarato oggi che il suo barometro dell’attività produttiva è salito a 60, superando le stime degli analisti e raggiungendo il livello più alto da gennaio 2006. Bisogna ricordare che un risultato superiore a 50 è segnale di espansione economica. I programmi di stimolo e sconto hanno innescato una ripresa delle vendite globali che sta portando a una diminuzione delle riserve che potrebbe spronare le aziende manifatturiere ad aumentare ancora la produzione nei prossimi mesi.

Giovedì il Labor Department ha reso noto che il numero di persone che ha richiesto nuovi sussidi alla disoccupazione negli USA è sceso al livello più basso da quasi 18 mesi, segno che il mercato del lavoro potrebbe essere a un punto di svolta. Le richieste iniziali di sussidi alla disoccupazione sono diminuite di 22.000 unità a un tasso annualizzato pari a 432.000 nella settimana che si è conclusa il 26 dicembre, toccando così il livello più basso dal 19 luglio 2008. La media a 4 settimane di nuove richieste, che ha mantenuto costante la volatilità del dato, è scesa di 5.500 unità raggiungendo 460.250, il diciassettesimo calo consecutivo.  Il Labor Department ha annunciato nel suo report settimanale rilasciato giovedì che 4,98 milioni di persone hanno richiesto indennità di disoccupazione per un periodo maggiore di una settimana nella settimana conclusasi il 19 dicembre, (- 57.000 unità). Il tasso di disoccupazione per i lavoratori con assicurazione contro la disoccupazione per la settimana conclusasi il 19 dicembre è rimasto invariato al 3,8%.

La prossima settimana l’attenzione degli operatori sarà puntata sull’Indice  Purchasing Managers nell’UEM e sul PMI del Regno Unito che verrà reso noto lunedì. Questi dati saranno seguiti dai risultati dell’ISM negli USA e dal dato sulla Spesa per Costruzioni.  Martedì sarà la volta dell’indice CPI nell’UEM, degli Ordinativi all’Industria negli USA e delle Vendite di Case in Corso.

Verso la fine della settimana verrà pubblicata una serie di notizie tra cui l’ISM Servizi negli USA e i risultati del report ADP sull’Occupazione. Anche la Boe renderà nota la sua decisione sui tassi d’interesse.  La settima si concluderà con una dato importante e molto influente dal momento che è in programma negli USA la pubblicazione del report sulla disoccupazione. Ci si attende che il tasso di disoccupazione si attesterà intorno a un livello compreso tra il 10 e il 10,1%.


A cura: eToro
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