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I Movimenti Azionari Predicono i Risultati delle Elezioni Presidenziali

La maggior parte delle elezioni presidenziali sono difficili da prevedere, e i risultati dei voti spesso sono così poco netti che c’è bisogno di ricontarli. La corsa alla casa bianca quest’anno è così volubile che emerge un nuovo possibile vincitore ad ogni nuovo sondaggio.

Gli analisti di Wall Street stanno suggerendo da mesi di lasciar perdere i sondaggi, e far invece riferimento ai mercati azionari per sapere chi vincerà la competizione di quest’anno. Il metodo di previsione funziona così: se le borse sono salite nei tre mesi prima del voto (dal 31 ottobre al 1 agosto), vincerà il partito in carica; se nello stesso periodo di tempo le borse sono scese, vincerà un nuovo partito.

Secondo diversi esperti di mercati azionari, questi tre critici mesi sono stati incredibilmente accurati nel predire il nuovo presidente. Osservando i dati ad ogni elezione presidenziale a partire dal 1944 (FDR contro Dewey), se il prezzo delle azioni è aumentato nel periodo tra il 31 luglio al 31 ottobre, nell’82% dei casi ha vinto le elezioni il partito in carica alla Casa Bianca.

Nell’86% delle volte, ad un calo delle borse (quelle elencate nell’indice di S&P 500, che traccia le performance delle 500 società americane più grandi), ha corrisposto la scelta degli elettori di cacciare il partito in carica e rimpiazzarlo.

Lo S&P 500 ha “predetto” correttamente il partito vincente 19 volte su 22 elezioni presidenziali.

Economia Come Fattore Chiave

Il punto principale di questa previsione sono le condizioni dell’economia nel corso dei tre mesi precedenti. Se l’economia è cresciuta e la gente s’aspetta buoni tempi a venire, sarà allora più propensa a rimanere con lo stesso partito presidenziale. Se c’è preoccupazione, o è in dubbio sul futuro economico del paese, allora le borse scendono e gli elettori si indirizzano verso una nuova leadership.

Secondo un analista, gli anni delle elezioni in cui non concorre nuovamente un presidente in carica sono stati più duri per le borse rispetto a quelli delle rielezioni e delle elezioni non presidenziali. Tuttavia, nelle ultime due occasioni, che sono rare, in cui un partito politico ha ricevuto un terzo mandato, lo S&P 500 si è rafforzato, salendo del 30 e del 27%, ripettivamente nell’anno dopo la vittoria di Henry Truman nel 1948 e quello dopo la vittoria di George H.W. Bush nel 1988.

Le uniche volte in cui il sistema di previsione dei mercati azionari non ha funzionato è stato negli anni in cui nelle elezioni era coinvolto anche un terzo partito forte (ad esempio nel 1968 o nel 1980), o quando c’è stato uno shock geopolitico come nel 1956, quando Inghilterra e Francia occuparono il canale di Suez dall’Egitto. Il fattore di questo terzo partito potrebbe rendere le attuali elezioni più difficili da prevedere, dato che il libertariano Gary Johnson ha guadagnato circa il 10% nei sondaggi.

Non sono quindi tanto le borse a “prevedere” i risultati delle elezioni, ma piuttosto tendono a riflettere il trend complessivo dell’economia, che a sua volta influenza le decisioni degli elettori. Il mercato azionario attualmente si trova vicino ai massimi su tutti i tempi, gli esperti di Wall Street hanno opinioni contrastanti sulla questione che possa addirittura salire ancora.

Cina Coren
Informazioni su Cina Coren
Cina Coren è una ex broker di Wall Street ed una consulente finanziaria. Ha conseguito una laurea in Comunicazioni ed ha passato molti anni a scrivere per agenzie di stampa internazionali e pubblicazioni giornalistiche. Oggi, Cina passa la maggior parte del suo tempo scrivendo articoli per blogs e siti, mantenendosi costantemente aggiornata sulle notizie economiche e finanziarie dal mondo.
 

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