Sulla scia della rivoluzione industriale, la produzione di acciaio nel Regno Unito è cresciuta fino a diventare la quinta nazione produttrice di acciaio al mondo, un livello che ha mantenuto fino ai recenti anni '60. Tuttavia, sotto Margaret Thatcher il Regno Unito è stato preda di un cambiamento del profilo economico del PIL che ha visto la maggior parte della produzione di ricchezza della nazione passare dalle industrie minerarie, siderurgiche e pesanti alla dipendenza dall'industria dei servizi e della finanza. Questa ristrutturazione è stata causata dall'emergere dell'Asia come hub globale per le industrie pesanti, dove i costi di produzione e salari erano così bassi che i produttori occidentali del primo mondo semplicemente non potevano competere. La restante produzione di acciaio del Regno Unito tende a concentrarsi da allora sui prodotti speciali.
Una volta parte di Tata Steel, la (rinominata) British Steel è stata venduta per una cifra nominale di 1£ durante la crisi dell’acciaio europea del 2016. Attualmente impiega direttamente 4500 persone e fino a 20,000 indirettamente attraverso la sua catena di approvvigionamento. L'azienda è il secondo produttore di acciaio nel Regno Unito. Ha dovuto assicurarsi un prestito di 100 milioni di sterline dal governo del Regno Unito per far fronte ai propri obblighi rispetto a una tassa sul carbonio dell'UE ed evitare così una multa salata. Tuttavia, questo non è stato sufficiente a salvaguardare il futuro della compagnia ed è urgente cercare ulteriori prestiti per un valore di 75 milioni di sterline.
Una dichiarazione della British Steel ha osservato: “Le incertezze sulla Brexit stanno facendo affrontare delle sfide a tutte le imprese, inclusa la British Steel. Stiamo tenendo discussioni costruttive con le parti interessate per vedere come gestirle”. Le discussioni su un pacchetto di supporto aggiuntivo per aiutare l’azienda ad affrontare le più ampie questioni correlate alla Brexit stanno proseguendo, pur continuando con i piani di investimento ”.
L'incertezza sulla Brexit ha portato a un calo degli ordini dall'Europa e l’azienda è stata anche influenzata dai dazi statunitensi sulle importazioni di acciaio. Anche la debolezza della sterlina dopo il referendum ha fatto sì che il valore delle esportazioni sia diminuito.
Se la British Steel non sarà in grado di ottenere i finanziamenti aggiuntivi di cui ha bisogno, potrebbe essere costretta alla bancarotta, anche se vengono suggeriti come possibili risultati un’acquisizione (management buy-out) o addirittura la rinazionalizzazione.