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Il Dollaro in attesa del suo grande Comeback.

Pare finalmente che la discesa del Dollaro stia per arrestarsi. Le ultime previsioni elettorali indicano che il prossimo presidente americano si chiamerà Barack Obama; di questo potrebbero godere l'economia e anche il Dollaro che, sull'onda ottimistica à la Kennedy di Obama, daranno un incentivo ai consumi rassicurando i cittadini americani.

Il primo obiettivo di Obama sarà ridurre drasticamente i costi della missione in Iraq – che al momento costa al contribuente americano 100 miliardi di Dollari all'anno, una bella cifra che potrebbe invece coprire parte del deficit pubblico previsto in 250 miliardi di Dollari per il solo 2008. 

Contemporaneamente, con una vittoria dei democratici, gli investitori arabi ritornerebbero a investire nell'economia USA, abbandonata finora più che altro a causa della politica dell'amministrazione Bush nel Medioriente, che li ha portati finora a investire in Europa convertendo i loro petrol-dollari in Euro e nei loro Paesi di origine trasformandoli in modernissime metropoli.

Gli USA dipendono però anche dall'afflusso di capitali dal vicino Oriente, non essendo in grado di fronteggiare la crisi finanziaria da soli.

Un'eventuale vittoria di Obama gioverebbe anche alle Borse – almeno così dimostra la storia: negli anni 80, l'elezione di un democratico dopo ad una presidenza repubblicana, portò a cospicui rialzi, che a loro volta portarono ad un rialzo del Dollaro a causa degl'investitori stranieri, i quali, attratti dai titoli americani in rialzo, acquistavano Dollari da poter investire a Wall Street; il tutto con gran beneficio del consumatore americano.

In realtà, bisogna riconoscere che al momento si sta assistendo a un'accentuata debolezza del dollaro e non ad uno spiccato rafforzamento dell'Euro.

Il contrasto interno alla Comunità Europea, dovuto innanzitutto al mancato accordo per una costituzione comune Europea e all'ingresso continuo di nuovi Stati membri dell'est Europa per i quali sarà difficile attenersi ai criteri di Maastricht, dimostrerà l'inattuabilità di una politica economica unitaria.

Al più tardi, il 4 novembre 2008, con la vittoria di Obama, sarà di nuovo tempo di Dollarinvestments: il Greenback si trasformerà da rischio in guadagno.

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