Rally Borse Asia; Kiwi in Calo

Lunedì i titoli asiatici sono saliti, con l’indice regionale che si è diretto verso i 3 giorni di rialzo più ripido in quasi 2 mesi, mentre le azioni legate alle materie prime sono salite, a fianco di un rally del petrolio greggio. Il Dollaro neozelandese è sceso, mentre i bond giapponesi hanno esteso i guadagni.

Alle 11:04 ora di Tokio l’indice Asia-Pacifico MSCI era salito dello 0,6%, portando i profitti al 3% dal 18 Dicembre. L’australiano S&P/ASX 200 ha guadagnato l’1,4%, mentre lo Hang Seng è salito dell’1,1%. Il prezzo del petrolio greggio è andato al rialzo per il secondo giorno. Il Dollaro neozelandese ha perso lo 0,4%, mentre la Rupia indonesiana si è diretta verso il suo rally più lungo da febbraio. I rendimenti a 10 anni sul debito giapponese sono scesi al loro livello più basso dall’aprile 2013, mentre il differenziale fra i tassi del Tesoro a 5 e a 30 anni ha toccato un minimo su sei anni. I Futures dello Standard & Poor’s 500 hanno perso lo 0,1%.

La scorsa settimana la Federal Reserve ha dichiarato che sarà paziente nell’incrementare i tassi d’interesse, segnalando che gli interessi passivi potrebbero aumentare già da aprile, sollecitando al contempo un’impennata nelle azioni globali e un declino dei titoli del Tesoro statunitensi. Oggi la Bank of England rilascerà i verbali dell’ultimo meeting, mentre si prevede che i dati di domani mostrino che negli Stati Uniti la crescita è stata più rapida di quanto inizialmente stimato nell’ultimo trimestre. Il ministro del petrolio dell’Arabia Saudita ha dichiarato di aver fiducia in un rimbalzo del greggio con un nuovo aumento della domanda.

“In generale, gli investitori pensano sia sicuro acquistare dopo che la Fed ha mostrato di non aver fretta nel voler innalzare i tassi”, ha detto oggi in una telefonata Shoji Hirakawa, Chief Equity Strategist per la Okasan Securities Co. di Tokyo. Come il petrolio greggio “potrebbe muoversi nelle prossime settimane non è chiaro, dunque potrebbe ancora turbare i mercati”.

I movimenti del petrolio greggio

Il crude oil della Brent è salito dello 0,9% arrivando a 61,91 Dollari al barile, estendendo il rialzo del 3,6% del 19 dicembre, il maggiore da ottobre 2012. La miscela del greggio si è attestata a 59,27 Dollari il 18 dicembre, prezzo di chiusura più basso da maggio 2009, ed è ancora in ribasso del 44% quest’anno. Il petrolio greggio della West Texas Intermediate ha guadagnato l’1,1% oggi, arrivando a 57,73 Dollari al barile dopo il rapido aumento del 4,5% alla fine della scorsa settimana.

Mentre si prepara al rimbalzo, il crude oil si trova ancora in un mercato ribassista, dal momento che negli Stati Uniti la maggior produzione di greggio in 30 anni coincide con un rallentamento della domanda globale della materia prima, tra i segnali di un rallentamento della crescita dalla Cina all’Europa.

Cina Coren
Cina Coren è una ex broker di Wall Street ed una consulente finanziaria. Ha conseguito una laurea in Comunicazioni ed ha passato molti anni a scrivere per agenzie di stampa internazionali e pubblicazioni giornalistiche. Oggi, Cina passa la maggior parte del suo tempo scrivendo articoli per blogs e siti, mantenendosi costantemente aggiornata sulle notizie economiche e finanziarie dal mondo.