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In quello che in futuro potrebbe essere chiamato “il giorno che ha scioccato il mondo”, il Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea.
Negli ultimi mesi, mercati finanziari ed investitori, banche e nazioni, sono stati concentrati solo su un’unica cosa: il referendum inglese del Regno Unito che ne deciderà le sorti all’interno dell’Unione Europea. Il giorno finalmente è arrivato, e i due sondaggi finali mostrano che il partito Remain ha superato il Leave.
I titoli asiatici sono saliti leggermente mercoledì, mentre il conto alla rovescia per il voto sulla Brexit ha reso nervosi gli investitori.
La Sterlina è scesa dopo il suo aumento maggiore dal 2008, con i sondaggi che hanno suggerito che il voto di giovedì per decidere se rimanere nell’Unione Europea sarà serrato.
Lunedì i prezzi del greggio sono saliti durante la prima parte della sessione asiatica, supportati da un indebolimento del Dollaro e dall’allentamento delle preoccupazioni di una possibile uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Menzionando come causa la debolezza del settore dell’occupazione, la Federal Open Market Committee ha deciso all’unanimità di mantenere il tasso dei fondi federali fra lo 0,25 e lo 0,50%.
I titoli azionari asiatici sono rimasti leggermente deboli dopo essersi un po’ ripresi dai minimi su quasi tre settimane toccati mercoledì, dopo che il fornitore dell’indice statunitense MSCI non ha incluso le azioni cinesi nei suoi indici.
Il bitcoin è salito ad un picco su due anni, fra le aspettative che l’offerta della valuta digitale potrebbe scendere il mese prossimo.
Lunedì i mercati asiatici sono scesi in vista dei meeting della banca centrale statunitense e giapponese questa settimana, e fra le preoccupazioni per una Brexit il 23 giugno.
I mercati asiatici sono inciampati durante l’ultima giornata di trading della settimana, con un Dollaro forte che ha pesato sui prezzi overnight delle materie prime e ha interrotto bruscamente i tre giorni consecutivi di vincite di Wall Street.
Giovedì il Dollaro neozelandese è salito ad un picco su un anno, dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha sfidato le aspettative per un taglio dei tassi d’interesse, lasciandolo invece invariato al 2,25%.
Martedì i prezzi del petrolio greggio sono saliti di oltre l’1% andando a toccare i massimi del 2016, con il crude oil statunitense che si è attestato ad oltre 50$ a barile per la prima volta in circa un anno.
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Registrati per ricevere gli ultimi aggiornamenti di mercato ed i segnali gratis direttamente alla tua email.Ad un pranzo per il World Affairs Council di Philadelphia, ieri, il presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha più o meno espresso le intenzioni della Fed di lasciare i tassi invariati per il momento.
I deludenti dati statunitensi sull’occupazione rilasciati la scorsa settimana continuano a far muovere i mercati. Le valute asiatiche, incluso lo Yen, sono salite ad inizio settimana mentre il Dollaro è sceso a causa dei numeri più bassi di quanto previsto.
Ieri notte i ministri del petrolio hanno chiuso il loro meeting biennale dell’OPEC a Vienna senza alcun chiaro segno di un accordo per un futuro congelamento della produzione di greggio.