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2015: L'Estate Dei Trend? - 27 luglio 2015

Le statistiche mostrano come l’apertura di posizioni durante i mesi estivi sia una ricerca infruttuosa con aspettative negative. Il vecchio detto “sell in May and go away”, vendi a maggio e scappa via, sembra avere fatti concreti alla base. Quest’estate è stata piuttosto diversa, con diversi trend forti ed importanti negli asset più importanti, e che sono proseguiti a giugno e luglio. Diamo un’occhiata a cosa si è mosso e cerchiamo di capirne il perché.

Dollaro statunitense

Le statistiche degli ultimi 15 anni mostrano che questa valuta, molto più delle altre, abbia la forte propensione ad avere una linea di tendenza. Tuttavia non fra giugno e luglio. Si tende a considerare “mesi estivi” quelli di giugno, luglio e agosto. In realtà i mesi da evitare sono solo giugno e luglio, poiché le entrate di agosto possono lasciare il trade ben piazzato per fare ulteriori profitti, ammesso che arrivino intatte a settembre.

Quest’estate abbiamo visto l’USD muoversi direzionalmente di centinaia di pips contro NZD, AUD e CAD, risultate le valute più deboli.

NZD/USD

USD/CAD

AUD/USD

È stato leggermente inaspettato, dal momento che nonostante l’USD sia stata molto forte per la maggior parte del 2014 e i primi mesi del 2015, la maggior parte dei dati economici rilasciati e dei commenti dalla Federal Reserve non hanno supportato questa forza, tranne che per un paio di eccezioni.

A parer mio l’USD ha continuato a rafforzarsi principalmente per due ragioni: innanzi tutto, nonostante i fondamentali possano non essere al 100%, quelli economici dagli Stati Uniti sono comunque migliori di quelli di qualsiasi altra valuta importante. In secondo luogo, con la paura di contagio del debito, riguardante soprattutto la Grecia, ha fatto fluire denaro nell’USD, visto come asset relativamente sicuro. Ad ogni modo, personalmente attribuisco maggior peso al primo fattore che non al secondo.

Metalli preziosi

Oggi un analista ha sottolineato che “i metalli sono la nuova Grecia”, e il riferimento non era limitato ai metalli preziosi. Giugno e luglio hanno visto forti cali in questo settore contro l’USD e in generale contro un paniere di valute.

Dal 1 giugno, contro l’USD l’oro ha perso 8,32%, l’argento un imponente 18,75%, e il rame ha perso poco meno dell’11%.

XAU/USD

XAG/USD

Copper/USD

Molti analisti sono disorientati da questo calo dei metalli preziosi a minimi su più anni. Dopo tutto, in momenti di diffuso “quantitative easing” per valute come l’USD, ci si aspetterebbe di veder salire i metalli preziosi, in cui di norma si ripone valore, contro valute piatte come EUR o USD. Tuttavia, quest’estate si è verificato l’esatto contrario. Prima parlando dell’USD ho detto di come si sia percepita una migrazione verso asset più sicuri, eppure questo contraddice in toto il crollo di valore dei metalli preziosi.

Anche le ingenti perdite del rame preoccupano, poiché la domanda di rame viene vista come indicatore della salute della produzione mondiale. Un netto calo del prezzo di circa l’11% in termini di Dollari è stato interpretato come l'avvertimento per un imminente crollo della produzione, ed è stato indicato come motivo di preoccupazione che la Cina stia per sperimentare un importante rallentamento economico.

Petrolio Greggio

Durante la seconda metà del 2014 e le prime settimane del 2015 abbiamo visto i prezzi del greggio perdere più della metà del loro valore. Una volta conclusosi questo movimento, si pensava ci sarebbe stato un rimbalzo importante verso l’alto. In effetti il prezzo è risalito di parecchio (da 42 a 62 Dollari circa), tuttavia ha iniziato poi a scendere di nuovo piuttosto bruscamente, perdendo circa il 20% a partire da giugno. In effetti non si tratta di un gran cambiamento come lo è stato il rimbalzo sperimentato precedentemente, ma è senza dubbio un calo significativo durante i mesi estivi.

Crude Oil/USD

Titoli Statunitensi

Infine, concludiamo con l’ultimo asset: lo S&P 500, a rappresentare il mercato azionario globale nella sua forma più semplice, in un singolo indice. È interessante notare come questo mostri una storia completamente diversa: a partire dal 1 giugno il prezzo dell’indice è rimasto pressoché invariato, dai 2110 dell’ “apertura” ai 2112 al momento in cui scrivo questo pezzo.

Osservando più da vicino il grafico qui sotto, noterete che si è trattato di un movimento ribassista che è andato ampliandosi fino a quando il mercato non si è ripreso circa un paio di settimane fa.

S&P 500

Sebbene la maggior parte degli analisti concorderebbe nel dire che almeno a partire dai primi mesi del 2012 abbiamo visto un mercato rialzista tecnicamente molto forte per i titoli azionari statunitensi, e nonostante da allora alcuni indicatori chiave come il Golden Cross siano rimasti stabili, lo slancio di questo mercato rialzista sta dando segnali di rallentamento.

Analisi Multimercato

Ecco cosa abbiamo:

  1. Un calo del prezzo delle materie prime, inclusi i metalli preziosi e asset economici come rame e petrolio.
  2. Un calo dei prezzi di valute legate alle materie prime come il Dollaro canadese, australiano e neozelandese.
  3. Il mercato azionario statunitense è piatto, ed è possibile che stia toccando il massimo livello dopo un movimento estremamente lungo e rialzista.
  4. Continua forza del Dollaro statunitense.

Se questa combinazione è indice di qualcosa, lo è di un imminente periodo di rallentamento della crescita economica.

Adam Lemon
Informazioni su Adam Lemon
Adam è un trader Forex che ha lavorato nei mercati finanziari per oltre 12 anni, inclusi 6 anni con Merrill Lynch. Adam è certificato nella Gestionedi Fondi e nella Gestione di investimenti dal Chartered Institute for Securities & Investment del Regno Unito.
 

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