I mercati statunitensi hanno continuato ad oscillare intorno all’intervallo nel corso della settimana scorsa, chiudendo la sessione di venerdì su livelli critici. I titoli delle principali notizie hanno avuto un forte impatto sulle sessioni di negoziazione dal momento che le fonti ufficiali statunitensi hanno reso noto di essere pronti per il secondo round, che prevede l’utilizzo di ulteriori stimoli per fronteggiare l’attuale situazione economica.
La sessione di martedì ha finito per essere la più volatile della settimana in seguito all’annuncio da parte del governo del suo programma PPIP, un altro piano collegato al programma TARP, il cui fine è l’eliminazione dei titoli tossici dai bilanci delle banche. Inoltre, il Presidente Barack Obama ha dichiarato che non si potrà escludere un altro pacchetto di rilancio soprattutto a causa del lento tasso di ripresa.
Le notizie hanno avuto un effetto immediato sui mercati spingendo gli operatori verso beni rifugio, dal momento che secondo alcuni un ulteriore stimolo all’economia potrebbe avere effetti devastanti per l’economia statunitense. Da una parte, un ulteriore piano di stimolo economico farebbe aumentare il debito statunitense e svaluterebbe il Dollaro facendolo precipitare ai minimi livelli. Dall’altra, un Dollaro più debole potrebbe costituire la soluzione per gli U.S.; soprattutto dal momento che il Presidente Obama ha dichiarato la sua intenzione modificare il corso dell’economia, diversificandone la struttura. Come affermato dal Presidente all’inizio del suo mandato, uno dei suoi obiettivi principali è costruire un’economia i cui proventi non derivino solo dal settore finanziario ma anche dall’esportazione di beni reali.
È necessario notare che un Dollaro debole potrebbe essere poco positivo per gli investimenti finanziari ma molto interessante per l’economia statunitense perché renderebbe più a buon prezzo le esportazioni americane e quindi aiuterebbe a ripianare il disavanzo.
L’incertezza sulla ripresa economica ha portato per il resto della settimana a sessioni di negoziazioni fiacche, dal momento che il mercato è stato caratterizzato da formazioni a candela doji, chiudendo appena sopra i livelli critici di supporto. L’ S&P500 ha chiuso la settimana con una perdita pari all’1,93%, mentre il Dow Jones ha chiuso in negativo la sua quarta settimana con un calo di -1,62%.
Le valute continuano a oscillare
Nonostante le notizie ottimistiche provenienti dai diversi paesi europei, la maggior parte delle coppie di valute a continuato a oscillare a causa di un Dollaro stagnante. L’indice del Dollaro ha chiuso ancora un’altra settimana intorno al livello di 80, dopo una serie di sessioni volatili. Come già indicato nei precedenti report settimanali, l’indice del Dollaro e l’S&P500 costituiscono in questo momento fattori chiave da tenere sotto stretta osservazione; se entrambi dovessero sfondare il trading range, potrebbero cominciare a delinearsi i trend sulle diverse valute.
L’Euro e la Sterlina sono entrambe rimbalzate verso l’alto durante la settimana, ma rapidamente hanno nuovamente perso forza. La Sterlina è stata sostenuta dalla decisione della BOE di mantenere invariati i tassi di interesse allo 0,5%. Ciò che ha sorpreso la maggior parte degli investitori questa volta è stato il cambiamento di decisione della Boe la quale ha affermato che nonostante una ulteriore misura di quantitative easing avrebbe potuto essere intrapresa durante il successivo incontro ad agosto, è stata deciso di non dare ai mercati un’altra dose di incentivi per poter meglio rendersi conto di come l’economia stia assorbendo i recenti tentativi di restituire forza all’economia.
Secondo i più recenti dati alcuni settori, ad esempio quello dei manufatti, stanno ancora presentando prezzi in calo, mentre altri stanno lentamente migliorando. La causa di tali situazioni ha indotto la banca centrale a credere che i prezzi stiano iniziando a stabilizzarsi e che potrebbero entro il 2010 migliorare in modo significativo.
Dando un’occhiata al grafico sottostante si può vedere che il ritmo del calo nel Regno Unito è diminuito significativamente nel corso degli ultimi mesi.
A cura di: eToro