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La scalata si è arrestata e si è ritornati al livello di Supporto

Dopo due settimane consecutive di guadagni, l’indice S&P 500 questa settimana si è fermato, ed ha chiuso al -2.25%. La maggior parte delle sessioni di trading della scorsa settimana sono state caratterizzate da indecisione, dal momento che ne i rialzisti ne i ribassisti erano certi della direzione che l’indice avrebbe assunto. I primi pochi giorni di trading hanno avuto una fisionomia di consolidamento, che in un momento successivo ha generato una piccola discesa.

L’evento più importante della settimana è stata la decisione della US Federal Reserve relativa al tasso d’interesse, poiché gli attori del mercato erano in attesa sia di tale annuncio, sia della dichiarazione della Fed al riguardo del loro programma in vigore di acquisto di titoli. I partecipanti al mercato hanno utilizzato la sessione di mercoledì come giorno di svolta, spingendo gli indici al rialzo durante tutta la mattinata, per poi farli discendere rapidamente nel pomeriggio.

Per quanto gli annunci non fossero ne rialzisti ne ribassisti, la giornata è stata dominata dalla presa dei profitti. Dando un’occhiata al grafico sotto si può notare che nonostante segnali contrastanti, la maggior parte della spinta alle vendite della scorsa settimana è stata dovuta alla presa dei profitti. La candela rialzista ha provocato una pressione di vendite che ha fatto ridiscendere lo S&P 500 portando ad una chiusura poco sopra il livello di supporto.

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Il petrolio greggio è stato sottoposto a pressioni durante la settimana, trascinando l’intero mercato ed in particolare il settore energetico. L’XLE, un Fondo Indicizzato Quotato (EFT) relativo alle più importanti società del settore energia è sceso quasi del 3% durante la settimana

Contrariamente alle precedenti settimane di trading, i dati economici in questa occasione non hanno avuto un’effetto così positivo, inducendo gli investitori a ritenere che il ritmo della ripresa economica potrebbe rallentare. La settimana è cominciata con un deludente valore dell’Indice degli Indicatori Guida, che è cresciuto solo dello 0,6% m / m, rispetto ad un attesa dello 0,9%.

Giovedì le richieste di sussidi di disoccupazione e le vendite delle abitazioni esistenti hanno mostrato segnali contradditori. Le domande di sussidio diffuse dall’Ufficio di Statistica del Lavoro hanno evidenziato una riduzione di 530K rispetto ad una previsione generale di 560K. Le vendite delle abitazioni esistenti hanno totalizzato un risultato di 5.1M, inferiore rispetto a quello atteso di 5.35M. Inoltre, i dati sulle abitazioni rilasciati venerdi hanno mostrato che le vendite di nuove case sono state ricalcolate a 4.29K, in ribasso rispetto al 4.4K stimato in precedenza. L’unico segnale positivo durante la sessione di venerdi è stato l’indice Michigan della fiducia che ha sorpreso al rialzo, con un risultato di 73,5 rispetto al 70,5.

In attesa dell’Indice di Occupazione (NFP)

La prossima settimana il mercato si avvierà in modo tranquillo ma la volatilità tenderà a crescere nel corso della settimana. Martedì sarà divulgato il PIL nel Regno Unito e l’indice della fiducia dei consumatori nella zona euro. Mercoledì verranno resi noti gli investimenti per nuove costruzione in Giappone, il livello dell’occupazione in Germania e quello ADP negli Stati Uniti. La sessione di venerdi costituirà l’evento più importante della settimana, poiché è previsto che vengano resi noti i dati sull’occupazione negli USA. Anche se le cifre dovrebbero indicare un miglioramento, ci si attende che l’Indice di Occupazione (NFP) mostri ancora per un altro mese delle perdite di posti di lavoro, poiché l’economia statunitense sta cercando di risollevarsi dalla propria recessione. Come accaduto per i dati dello scorso mese, gli analisti si attendono segnali contrastanti dal momento che si prevede ancora che l’Indice di Occupazione mostri ancora una piccola contrazione, mentre si ritiene che il tasso di disoccupazione possa balzare ad un enorme 9.8%. Con le attività principali che stanno effettuando delle correzioni, alcune delle quali situate a livelli critici di supporto, sarà interessante vedere questa volta l’impatto che tali correzioni potranno avere.

A cura di: eToro
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