I metalli preziosi sono stati tutti caratterizzati durante la settimana da forti breakout, dal momento che Oro, Argento e Platino hanno tutti presentato netti movimenti al rialzo. Tali movimenti hanno portato allo spostamento degli operatori verso le commodities verificatosi prima della riunione del G20 in programma per il weekend. L’Oro è salito di $34 l’oncia questa settimana, ossia del 3,7% andando a testare la resistenza sulla trendline che si era formata sui massimi segnati a marzo 2008 e febbraio 2009. Il metallo prezioso ha testato quota $1.000 per poi ripiegare leggermente venerdì dopo la pubblicazione della relazione sull’occupazione. Inoltre, l’argento ha rotto verso nuovi massimi per il 2009, sfondando la resistenza sulla trend line per chiudere la settimana a $16,23. L’argento è stato caratterizzato da continui movimenti per tutta la settimana, salendo di $1,45 l’oncia (9,8%), facendo così segnare il maggiore rialzo tra i metalli preziosi. Bisogna sottolineare che l’Oro è attualmente scambiato intorno alla principale resistenza psicologica. Una rottura dei livelli attuali potrà solo confermare la tendenza al rialzo dell’argento dal momento che entrambi i metalli tendono a muoversi nella stessa direzione.
Il mercato azionario si è preso una pausa nel corso della settimana scorsa e ha ritracciato i guadagni messi a segno durante gli ultimi 5 mesi. Per la settimana, l’indice S&P 500 ha perso 12,5 punti ossia l’1,22%, mentre il Nasdaq ha chiuso in flessione di appena lo 0,31%. La settimana ha aperto su toni negativi e la sessione di martedì ha presentato forti pressioni di vendita. Il mercato ha aperto il mese perdendo 22 punti, segno del cosiddetto “Effetto Settembre”.
Martedì l’ISM ha rilasciato il suo indice manifatturiero mensile che ha presentato un risultato di 52 punti. Sebbene l’economia stia mostrando buoni segnali di miglioramento rispetto a solo un paio di mesi fa (un risultato maggiore di 50 significa un periodo di espansione), bisogna notare che la fiducia non è ancora ai massimi e i dati sulla spesa dei consumatori stanno ancora pesando sui mercati. Nonostante ciò, durante la settimana sono stati rilasciati una serie di dati economici che hanno indicato ulteriori miglioramenti nell’economia statunitense. L’indice ISM è stato seguito da un incremento del 3,6% della vendita di case in corso( pending home sales) e da un risultato migliore del previsto sull’occupazione. Il risultato di agosto sulla disoccupazione ha mostrato una perdita pari a 216.000 posti di lavoro, un dato migliore dei 245 mila che erano stati previsti. Revisioni apportate ai dati di luglio hanno aggiunto un’ulteriore perdita pari a 20.000 unità. Il tasso di disoccupazione ha mostrato un dato peggiore del previsto al 9,7% rispetto al 9,6% delle stime. Queste notizie in generale migliori delle attese hanno fatto avanzare venerdì l’indice S&P 500 di 13 punti per chiudere la sessione a 1016. Da un punto di vista tecnico il mercato sta ancora tenendo intorno ai livelli attuali, muovendo intorno all’intervallo precedente.
Sebbene il mercato statunitense sia chiuso lunedì per la Festa del Lavoro, i dati economici che saranno rilasciati più tardi nel corso della settimana dovrebbero continuare ad avere un forte impatto sui mercati. Ci si attende che la BOC, la RBNZ e la BOE renderanno note questa settimana le loro decisioni sui tassi che si prevede resteranno invariati. Nonostante le decisioni sui tassi potrebbero causare volatilità intraday, molti terranno sotto controllo le dichiarazioni che seguiranno alle decisioni in modo da carpire indicazioni in merito alle opinioni delle fonti ufficiali sulla futura crescita economica. Inoltre, all’inizio della settimana, saranno resi noti i risultati dell’incontro del G20 tenutosi nel weekend e ciò potrà fornire indicazioni circa quello che pensano i leader mondiali della recente ripresa economica.
A cura di: eToro