Nel corso della settimana scorsa è tornata la volatilità sui mercati dal momento che hanno prevalso i segni negativi che hanno spinto al ribasso i principali indici azionari statunitensi. L’ S&P 500 ha chiuso con una perdita settimanale pari all’1,84%, mentre il Nasdaq ha chiuso la settimana in flessione dell’1,87%. Le prese di profitto hanno dominato la settimana prima della pubblicazione della relazione sull’occupazione rilasciata venerdì dall’Ufficio Statistiche del Ministero del lavoro. Il mercato azionario ha avuto un andamento piuttosto piatto e non ha offerto grandi movimenti fino alla sessione di giovedì. I dati economici hanno avuto negli U.S. un forte impatto sulla sessione azionaria di giovedì dal momento che le richieste di sussidi per la disoccupazione hanno mostrato che 551 mila persone avevano fatto richiesta di indennità di disoccupazione, superando le attese dei mercati. Inoltre l’indice manifatturiero ISM ha contribuito al sell off mostrando un risultato peggiore delle aspettative. Nonostante l’indice benchmark S&P 500 ha ricevuto un forte colpo giovedì perdendo il 2,6%, è comunque riuscito a mantenere la sua media mobile a 50 giorni. Ad oggi, l’indice è pronto a rimbalzare dopo la flessione di quasi il 6% registrata dopo che nel corso di questo mese era stato toccato il massimo di 1080.
Il fattore che ha influenzato maggiormente il mercato questa settimana è stato il risultato sulla disoccupazione rilasciato venerdì dal BLS. Gli US hanno perso 263.000 posti di lavoro in settembre e il tasso di disoccupazione è salito al 9,8%. Le aspettative medie in merito a questo dato erano di una perdita di 175.000 posti di lavoro con Goldman Sachs che prevedeva una perdita massima pari a -250.000 unità. Se il numero dei posti di lavori è cresciuto ad un tasso minore di quello atteso dagli analisti, si può notare, dal grafico sottostante, che la perdita di posti di lavoro sta aumentando dal minimo toccato a gennaio di quest’anno.
Una settimana di decisioni sui tassi di interesse
Guardando alla prossima settimana, gli investitori dovranno tenere sotto osservazione le decisioni sui tassi di interesse provenienti mercoledì dalla Banca Centrale Australiana e giovedì dalla BOE e dalla BCE. Sebbene non siano previsti cambiamenti sui tassi, gli operatori esamineranno le dichiarazioni che ne seguiranno per trarne le migliori indicazioni sulla futura politica monetaria. Particolare attenzione sarà posta sulla decisione della Banca Centrale Australiana dal momento che gli attuali dati economici stanno mostrando che è questa la banca che con maggior probabilità potrebbe ritoccare i tassi al rialzo. Sebbene non ci si attenda per ora un aumento dei tassi, parole ”hawkish” (ossia positive) pronunciate da fonti ufficiali potrebbero spingere la coppia AUD/USD al rialzo. Prima, nel corso della settimana, saranno rilasciate le relazioni sulla fiducia dei Direttori degli Acquisti relativa ai servizi provenienti dagli US, dal Regno Unito e lunedì dall’EMU. Sarà interessante osservare se continua l’avversione al rischio in particolare dal momento che le principali coppie di valute sono attualmente scambiate intorno ai livelli critici di supporto.
A cura di: eToro