Gli investitori sono stati cautamente ottimisti nel corso della settimana scorsa dal momento che i partecipanti al mercato hanno spinto al rialzo le diverse coppie di valute e i titoli azionari sulla base della convinzione che la crescita globale sarebbe ritornata a salire. L’indice S&P 500 ha guadagnato questa settimana il 3,2% ovvero 33 punti, chiudendo a 1069. Il Dow Industrial Average ha riguadagnato terreno superando i 10.000 punti formando una configurazione tecnica che potrebbe portare su livelli più alti. La forte correlazione tra il dollaro e i mercati azionari è continuata e nonostante l’oro si sia portato verso nuovi massimi, la maggior parte delle materie prime ha perso terreno nel corso della settimana.
I mercati hanno aperto positivamente la settimana dal momento che le notizie provenienti da Asia, US e Europa hanno mostrato che il comparto manifatturiero è in miglioramento. In generale i dati si sono rivelati migliori delle attese con segnali di forte espansione nel settore manifatturiero.
Martedì i mercati hanno continuato a rimanere sottotono anche dopo che la Banca Centrale Australiana ha alzato il suo tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto fornendo indicazioni positive per le prospettive economiche australiane. Il Governatore della Banca Centrale Stevens ha dichiarato che “i tassi potrebbero continuare gradualmente a salire”, parole che hanno confermato che l’inflazione è stata contenuta bene.
Giovedì sono arrivate sui mercati altre notizie positive dall’Europa che hanno contribuito al potente rally dei mercati azionari. La Commissione Europea ha rilasciato nuove stime più positive delle precedenti. La Commissione Europea prevede che l’economia della zona euro si espanderà dello 0,7% nel corso del prossimo anno. Questa notizia rappresenta un forte miglioramento rispetto alle dichiarazioni precedenti in cui si prevedeva una contrazione dello 0,1%. Bisogna notare che il FMI è stato meno ottimista, con una previsione per l’anno prossimo pari allo 0,3%, la metà rispetto ai dati previsti dalla Commissione Europea. La Commissione Europea parla di una contrazione per quest’anno pari a -4%, mentre il FMI mostra un dato peggiore, pari a -4,2%. La Commissione Europea vede la disoccupazione nel 2010 in rialzo al 10,7%, il FMI prevede una disoccupazione del 10,9% nel 2011.
I mercati hanno trovato sollievo nelle dichiarazioni della BCE, della BOE e della FED. Il tema comune è che nessuna delle principali banche centrali ha fretta di rimuovere i piani di stimolo dai mercati. Venerdì, i mercati hanno dovuto assorbire un dato sulla disoccupazione negli US decisamente poco confortante. I titoli delle notizie principali hanno sottolineato un aumento della disoccupazione al 10,2% dal 9,8 di settembre. Gli economisti si attendevano un risultato intorno al 9,9%. Il dato sugli occupati del settore non agricolo è sceso di 190.000 unità nell’ultimo mese, con il più alto numero di disoccupati nei settori delle costruzioni, manifatturiero e del commercio al dettaglio. Gli economisti stimavano una diminuzione pari a 175.000 unità. Dall’inizio della recessione nel 2007, il numero di disoccupati è aumentato di 8,2 milioni e il tasso di disoccupazione è cresciuto del 5,3%. Nonostante il mercato azionario sia rimasto sottotono, il mercato delle commodities, ad esclusione dei metalli preziosi, ha subito una forte flessione. Il petrolio grezzo ha perso $2,25 e ha toccato i 77,37 dollari al barile. L’oro ha toccato un nuovo massimo a 1096 dollari all’oncia dopo che l’India ha acquistato una grande quantità di oro dal FMI. Con la Cina che si sta preparando come ulteriore offerente sul mercato, l’oro è stato spinto venerdì verso nuovi massimi.
Questa settimana il mercato terrà sotto osservazione lunedì l’indice Sentix sulla fiducia per la zona euro che sarà seguito martedì dalla situazione delle aziende in Australia. Martedì sarà anche pubblicata l’indagine Zew sulla fiducia nell’UEM. Giovedì tutti gli occhi saranno puntati sul Report sull’Occupazione in Australia, che sarà seguito dal risultato sulla produzione industriale nell’UEM e dalle richieste di sussidi alla disoccupazione negli US. I dati rilasciati venerdì avranno un forte impatto sui mercato dal momento che è prevista la pubblicazione del risultato della produzione industriale in Giappone, mentre nella zona euro sarà reso noto il dato sul PIL. Gli analisti prevedono un risultato trimestrale pari allo 0,8%, mentre ci si attende un risultato migliore delle attese su base annuale pari a -4,8%.
A cura di: eToro