Buon rally per i mercati azionari durante la settimana grazie a una serie di dati economici chiave che hanno ridato sostegno alle prospettive degli investitori sull’economia globale. In Canada, i dati sull’occupazione migliori delle previsioni hanno favorito i rialzi dei mercati canadese e statunitense. Bene anche le richieste di sussidi e i dati sulla bilancia commerciale risultati migliori delle stime negli USA. Il solido risultato sul PIL giapponese è stato l’ulteriore elemento che ha spinto i mercati al rialzo. Durante la settimana l’indice S&P 500 ha guadagnato 5 punti salendo a quota 1109, portandosi sopra la media mobile a 50 giorni.
EVENTI SETTIMANALI
I prezzi al consumo in Svizzera sono attesi in leggera flessione
Ci si attende che l’indice CPI nel Regno Unito scenda leggermente
Le vendite al Dettaglio statunitensi sono attese in aumento dello 0,2%
La RBNZ dovrebbe alzare i tassi di interesse
EUR/USD
Si è assistito a diversi ritracciamenti nel corso della settimana a causa dei timori per i titoli europei
periferici. I rendimenti sulle obbligazioni irlandesi, portoghesi e greche sono aumentati rispetto ai
bund tedeschi, alimentando un sentimento di inquietudine nella comunità degli investitori. L’euro
si è portato sotto 1,27 rimanendo in quell’area per la maggior parte della settimana.
USD/JPY
Con la volatilità che sta continuando a dominare i mercati valutari europei, lo yen rimane la valuta
rifugio nonostante un’economia giapponese piuttosto debole. Lo yen ha sfondato per la prima volta
negli ultimi 10 anni quota 84 e ciò costituisce un segnale poco psitivo.
S&P 500
L’indice S&P 500 si è consolidato nel corso della settimana dal momento che segnali contrastanti
hanno creato movimento sui mercati azionari. I dati economici migliori delle previsioni sono stati
bilanciati dai timori sui paesi periferici europei.
Argento
Il prezzo dell’argento ha guadagnato terreno nel corso della settimana dal momento che gli
investitori hanno continuato a preferire questo metallo prezioso come alternativa alla volatilità
delle azioni e ai bassi rendimenti obbligazionari. L’argento, dopo essere stato scambiato sopra
quota 20 dollari, ha chiuso la settimana intorno a 19,90.