Si sono consolidati i mercati azionari del corso di questa settimana, dal momento che gli investitori hanno beneficiato di un eccellente mese di settembre, uno dei migliori mai registrati. I mercati sono stati sostenuti dalle speranze di una seconda QE ( iniezione di liquidità) che sta tenendo bassi i tassi di interesse e sta favorendo gli asset ad alto rischio. Durante la settimana l’oro ha toccato nuovi massimi così come l’argento. Buona performance per il petrolio che ha trascinato al rialzo anche le azioni legate al settore energetico.
EVENTI SETTIMANALI
Si prevede che l’indice PPI nell’UEM resti stabile
Si prevede che la RBA alzi i tassi di 25 punti base
La BOE, la BOJ e la BCE dovrebbero mantenere stabili i tassi di interesse
Ci si attende che l’Occupazione negli USA registri una crescita positiva
EUR/USD
L’euro ha sfondato il livello di resistenza a 1,37 ed è posizionato bene per crescere ancora dal momento che il differenziale dei tassi a favore della Germania sta attraendo gli investitori. La differenza di 47 punti base è la più alta registrata dalla metà del 2009 e sta sostenendo il recente incremento della coppia EUR/USD.
AUD/USD
I dati economici cinesi migliori delle previsioni, insieme a un forte apprezzamento delle materie prime ha agevolato la salita del dollaro australiano, che potrebbe testare il livello di resistenza a 0,985. L’incontro della RBA della prossima settimana insieme a un incremento dei tassi potrebbe spingere la coppia AUD/USD verso un nuovo massimo.
ORO
Il prezzo dell’oro ha toccato un nuovo massimo storico, così come l’argento, come conseguenza delle previsioni di un aumento della liquidità da parte del FOMC, della BOJ e della BOE che sta facendo aumentare la domanda di metalli preziosi. Fin quando l'andamento dell'economia non cambierà, continuerà il trend rialzista dei prezzi.
PETROLIO
Il prezzo del petrolio sta cercando di allinearsi con il resto del settore delle materie prime. I dati dell’indice PMI cinese risultati migliori delle stime, insieme a un solido report sulle scorte ha spinto il prezzo del petrolio WTI verso il livello degli 80 dollari al barile.