Venerdì scorso l'Euro è stato sottoposto a forti vendite, poiché i mercati hanno continuato ad essere nervosi a causa del fatto che la crisi del debito europeo possa diffondersi in altre nazioni dell'UE. L'Irlanda sembra essere stato il prossimo anello debole dopo la Grecia con gli investitori che hanno spinto i rendimenti dei titoli irlandesi esercitando una grande pressione sull'economia irlandese sull'orlo del fallimento, costretta a richiedere aiuto. Solo alcuni mesi fa, l'economia greca è stata salvata ed ora sembra che i mercati del credito stiano vivendo ancora un altra insolvenza di un Paese con l'Irlanda.
La cosiddetta tigre celtica che aveva registrato forti tassi di crescita fino a quando è scoppiata la crisi è stato precipitata nella bolla del credito globale. Con una forte crescita negli anni del boom e basse tasse (tra le più basse in Europa) l'Irlanda si è concentrata sulla rapida crescita con i responsabili politici che non hanno compreso che si stava formando una pericolosa bolla del credito. Ora sembra che l'Irlanda debba pagare un caro prezzo per la sua politica irresponsabile. La più grande banca del paese la Banca Anglo‐Irlandese è ormai insolvente con un debito che ha raggiunto il 20% del totale del PIL del Paese. Il governo irlandese è stato costretto a nazionalizzare la banca con il cittadino comune, ancora una volta costretto a pagare il conto.
Nonostante il debito dell'Irlanda fosse garantito, le preoccupazioni del mercato del credito non sono cessate, perché? Perché gli investitori hanno compreso che la crisi del debito europeo è in realtà dovuta al contrasto che dura da tempo tra la Germania e le cosiddette PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna), sui termini e le condizioni dei tagli di bilancio e sull'aumento delle imposte che saranno costretti ad attuare.
L'Irlanda si è concentrata sulla rapida crescita con i responsabili politici che non hanno compreso che si stava formando una pericolosa bolla del credito.
Sembra che ogni volta che si presenta un nuovo salvataggio, la Germania sia pronta a riaprire la disputa sui termini con i quali il fondo di aiuto dell'UE sarà attivato. E poiché i termini per un salvataggio nella UE rimangono vaghi, i mercati del credito continuano a spingere verso l'alto i premi sul rischio dei Paesi Sovrani Europei.
Tuttavia ci potrebbe essere qualche luce alla fine del tunnel. Alcuni analisti suggeriscono che il cosiddetto rapido deterioramento del credito europeo sarà positivo a lungo termine. Essi spiegano che porterà l'Europa a pagare ora ed a crescere successivamente, sottolineando che da quando l'Unione Europea è costretta ad affrontare i suoi problemi di credito finirà per verificarsi un cambiamento strutturale essenziale ed i paesi Europei saranno costretti ad abbandonare la loro dipendenza da governi fortemente indebitati. Anche se il culmine di questa crisi potrebbe essere ancora di fronte a noi, la fine potrebbe essere intravista e con essa la ripresa di forza nella zona Euro e della moneta comune, l'Euro.
A cura di: eToro