Anche se Venerdì 31 l’attività di trading si è conclusa con una nota positiva, con la fiducia degli investitori costantemente in crescita, il 2010 è stato piuttosto contrastato con una prevalente contenuta avversione per i rendimenti a rischio. Nell'arena FX le 3 principali valute considerate rifugio sicuro hanno chiuso l'anno più elevate di quelle considerate più a rischio con il Dollaro in crescita del 6,48% nei confronti dell'Euro e dal 3,45% contro la Sterlina a partire dall'inizio dell'anno. Sembra che, anche se l'ottimismo del mercato è generale migliorato, gli shocks per il sistema finanziario globale per lo più provenienti dall’Europa abbiano fatto si le valute meno a rischio come il Dollaro, lo Yen ed il Franco abbiano guadagnato rispetto alle loro corrispondenti Europee.
Tuttavia l'avversione al rischio non è stata del tutto prevalente, in quanto le valute collegate con l’andamento della crescita Cinese hanno messo a segno un saldo più che positivo soprattutto nei confronti del Dollaro con il Dollaro Australiano che ha chiuso l'anno a 1,0231 oltre il livello di 1$. Nell’ambito delle materie prime però, l'avversione al rischio è stata dominante con l'oro in aumento di circa il 30% nel 2010. Una Storia di due economie ‐ Sembra che il processo più evidente nell'economia mondiale sia la divisione tra le economie che sono orientate verso la Cina e quelle che non lo sono.
Le economie che sono orientate verso la Cina, come l’Australia, la Nuova Zelanda e la Germania hanno compensato la loro esposizione alla crescita della Cina per mezzo dell’esportazione sia di beni che di servizi. Tra i paesi che sono orientati verso la Cina, sono evidenti segnali di ripresa con alcuni di essi, come ad esempio l’Australia che mostrano già sintomi di surriscaldamento. Tuttavia nei paesi che dipendono dai consumi, come gli Stati Uniti, è evidente che i segnali di ripresa sono fragili ed è ancora una possibilità da prendere in considerazione una recessione molto profonda.
Come è possibile ciò? La sostanza di questo forte contrasto nei risultati economici è la diretta conseguenza delle strategie di crescita differenti, una che per la sua crescita è fondata sui consumatori e che ha l'espansione del credito come unico carburante che l'economia è in grado
di bruciare, mentre la seconda strategia è focalizzata sulla crescita attraverso le esportazioni e su di uno sviluppo piuttosto graduale della propria domanda interna. Non appena è scoppiata la bolla del credito ed i consumatori occidentali sono stati costretti a ridurre drasticamente le loro spese, le economie basate sul credito sono entrate in stagnazione, mentre le economie orientate all'esportazione, come la Cina, l’Australia ed il Brasile hanno tenuto bene con una crescita stabile. Dal momento che la ricerca degli investitori per rendimenti più elevati si è mantenuta forte, quelle economie basate sull’esportazione non solo hanno avuto prestazioni migliori, ma sono state in grado di fruire di forti afflussi di investimenti che forniranno un ulteriore impulso di crescita per gli anni a venire.
La Cina cattura l'attenzione per il 2011
Dal momento che si prevede che le economie occidentali continuino a crescere molto poco, l'attenzione dei mercati finanziari mondiali, incluso il FX, dovrebbe essere concentrata sui mercati emergenti con al centro la Cina quale guida del mondo per la crescita. Poiché il mercato globale sarà sempre più dipendente dai risultati della Cina per la propria crescita, per lo stesso motivo la sensibilità degli investitori sarà molto attenta alla performance dell'economia cinese ed a qualsiasi variazione nella sua politica. La Cina ha aumentato il suo tasso di riferimento di 25pips in vista del nuovo anno al fine di contenere le bolle speculative. I politici Cinesi hanno spostato la loro attenzione sull’inflazione piuttosto che sulla crescita. Con la Cina che assume posizioni più conservative, la grande domanda nel 2011 è: in quale modo ciò influenzerà la ripresa globale?
A cura di: eToro