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Per il settore bancario USA la crisi non vuole finire

Le principali banche Statunitensi, incluse tra le altre Wells Fargo, Goldman Sachs e Bank of America, hanno evidenziato recentemente i deludenti utili conseguiti nel 4° trimestre. Basandosi soltanto sulle dimensioni delle attività, la Bank of America è considerata la più grande banca degli Stati Uniti; la Bank of America ha dichiarato una perdita per il secondo trimestre consecutivo, in gran
parte attribuita a 2 miliardi di dollari di svalutazione di una parte delle proprie operazioni su mutui, mentre sta già predisponendo un’ulteriore svalutazione per altri $ 4,1 miliardi su crediti futuri.
Banche sotto pressione ‐ Le diverse relazioni sugli utili hanno prodotto una scivolata negli indici Statunitensi e indebolito significativamente il Dollaro Americano. Peggio ancora, però, hanno risvegliato la preoccupazione degli investitori che i lenti recuperi nei settori finanziario ed in quello delle nuove costruzioni dell'economia Americana siano di nuovo a rischio. La pubblicazione di ieri da parte del Dipartimento per il Commercio degli Stati Uniti del significativo declino di dicembre sull’inizio di nuove case si è aggiunta a tale preoccupazione. La fiducia dei consumatori in questi due settori chiave si è affievolita, un fattore che fa presagire male per il recupero ancora fragile dell'economia degli Stati Uniti.

Nel settore più importante di tutti, quello dell'edilizia abitativa, gli indicatori sono stati contrastanti, ma tutti sono pesantemente orientati in modo negativo. Oltre alla diminuzione dell’avvio di nuove abitazioni, i prezzi delle case esistenti continueranno a diminuire, mentre la percentuale delle
abitazioni di proprietà scende drasticamente ‐ "possedere una casa", a quanto pare, non è più il sogno americano".

Nel corso del 2010, lo scandalo delle risoluzioni anticipata dei mutui ha scosso il settore poiché le case sono state espropriate da funzionari (Robo‐signers) che hanno condotto il lavoro di ufficio in modo affrettato, spesso senza una corretta revisione e, a volte in modo fraudolento. Oltre un milione di case sono state espropriate nel 2010, ma a dicembre il numero di pignoramenti è drasticamente diminuito. Mentre ciò potrebbe sembrare un segno di speranza, in realtà, nella migliore delle ipotesi è fuorviante.

In effetti, molte delle principali società finanziarie del paese hanno rinviato i pignoramenti giudiziari nel 4 ° trimestre del 2010, soprattutto a causa dello scandalo delle risoluzioni anticipate, che è attualmente sotto inchiesta. A seguito della sospensione dei pignoramenti, tuttavia, ci si attende che una maggior quantità di case invendute possa colpire il mercato che iniziava a riprendersi.
Ovviamente, più case in un mercato già saturo significa che si registrerà (ancora una volta) una diminuzione dei prezzi di vendita, che il valore delle case diminuirà (ancora una volta), che più case non verranno pagate (ancora una volta) ‐ è un circolo vizioso, e dove si fermerà, nessuno può veramente dirlo. Non più di un mese fa, oltre 50 direttori esecutivi del settore mutui hanno rivolto un appello urgente al governo, chiedendo lo sviluppo di norme nazionali che disciplinino le condizioni d’accesso, la vendita ed i servizi relativi ai mutui ipotecari. Questi dirigenti hanno segnalato la scarsità di credito nel mercato immobiliare, fatto che potrebbe ridurre la fiducia dei consumatori nel settore, e pone in ciò il punto cruciale della questione: la penuria di credito.

Sia che si tratti di acquirenti di case nuove o di proprietari di case esistenti che semplicemente vogliono rifinanziarsi, le banche non stanno erogando mutui, ed il recente aumento dei tassi ipotecari, superiori a quelli che sono stato per un discreto periodo di tempo, è la prova di tale
mancanza di volontà. E 'stato riportato che solo il 20% dei proprietari di casa ha rifinanziato il proprio mutuo già esistente, quando ancora i tassi d'interesse erano ad un interessante e storico minimo e la ragione di ciò aveva molto a che fare con proprietà che erano già in sofferenza, con un tasso di disoccupazione elevato e con criteri contrattuali più severi. Certo, "criteri più severi di sottoscrizione" costituirà una notizia scoraggiante per chi vorrebbe comprare casa e per i potenziali proprietari di casa, ma dovrebbe essere una buona cosa per gli investitori che stanno ancora soffrendo gli effetti residui della crisi bancaria. Comunque non importa come lo si guardi, il risultato è che la fiducia nel settore bancario continuerà a scendere.

A cura di: eToro
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