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La ripresa dell'infrazione preoccupa le banche centrali


I prezzi di cibo ed energia, nonché quello di altre materie prime, sono stati in costante aumento negli ultimi 12 mesi. L'inflazione è diventato un problema per molte imprese Asiatiche ed Europee, ed anche per le Economie Emergenti dei paesi Latino‐Americani. Secondo le Nazioni Unite, i prezzi alimentari Mondiali hanno raggiunto il record nel mese di dicembre con prezzi crescenti dello zucchero, dei cereali e dei semi oleosi. Un indice basato su 55 prodotti alimentari emesso dall’Organizzazione per l'Alimentazione e l’Agricoltura è salito a 214,7 punti, oltre il precedente massimo storico di 213,5 raggiunto nel giugno 2008. Secondo l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura, la produzione alimentare mondiale dovrà crescere del 70 per cento entro il 2050 poiché la popolazione mondiale raggiungerà 9,1 miliardi di persone rispetto ai circa 6,8 miliardi nel 2010.

Insieme a prezzi più elevati per l’alimentazione, anche i prezzi dell'energia sono saliti costantemente nell'ultimo anno. I prezzi del greggio Brent, che sono il dato di riferimento internazionale, sono saliti di quasi il 29%, e molti analisti ritengono che la domanda globale continuerà a spingere i prezzi ancora più in alto. Secondo un recente comunicato governativo, i prezzi più elevati dei prodotti alimentari e del petrolio stanno iniziando a produrre i loro effetti creando inflazione nella zona euro.

Secondo le stime di Eurostat, l'agenzia di statistica dell'Unione europea, l'inflazione annuale nella zona euro è balzata al 2,2 per cento in Dicembre rispetto all’1,9 per cento di Novembre. Il rapporto è importante perché ciò significa che l'inflazione è al di sopra dell’obiettivo di poco inferiore al 2 per cento fissato dalla
Banca Centrale Europea. Nel Regno Unito, inflazione a Dicembre è schizzata verso l’alto con l'Indice dei Prezzi al Consumo salito al 3,7%, in crescita rispetto al 3,3% di Novembre e con i Prezzi al Dettaglio saliti al 4,8% dal 4,7%.

L'aumento mette ulteriore pressione sulla Banca di Inghilterra affinché alzi i tassi di interesse per frenare la crescita dell'inflazione. Il recente aumento dell'IVA dal 17,5% al 20% potrebbe alimentare ulteriormente l'inflazione, che è rimasto al di sopra dell'obiettivo del 2% di un punto percentuale per più di 13 mesi. Il governatore della Banca d'Inghilterra, Marvin King, lo scorso anno ha dovuto scrivere quattro lettere al cancelliere in quanto l'inflazione è rimasta sopra il suo obiettivo del 2%. L'inflazione di fondo, depurata degli elementi volatili quali i prezzi energetici e alimentari, è salita dal 2,7% al 2,9%.

In Asia, sia Cina che India hanno continuato con diligenti politiche d’inasprimento del tasso di interesse nel tentativo di limitare gli aumenti dei prezzi alimentari ed energetici. La Banca Centrale dell’India ha recentemente aumentato i tassi primari per la settima volta dal Marzo scorso, rivedendo al rialzo le previsioni di inflazione al 7% per questo fine anno fiscale rispetto al precedente 5,5%. La Cina è sempre più preoccupata per i prezzi delle materie prime e dei prodotti alimentari ed ha aumentato i tassi d'interesse due volte negli ultimi 4 mesi, con ripetuti aumenti delle riserve bancarie per ridurre l’effetto degli aumenti dei prezzi.

L'inflazione sta creando una dinamica che è fonte di preoccupazione per i banchieri centrali perchè la crescita non ha ancora recuperato dopo la crisi finanziaria. I tassi di interesse a breve termine sono rimasti bassi, in quanto i rendimenti sono strettamente legati agli obiettivi di capitalizzazione overnight fissati dalle banche centrali.

Gli investitori, che hanno maggiore influenza sul mercato a lungo termine dei tassi di interesse, hanno
spuntato prezzi delle obbligazioni a 5 anni, 10 e 30 più bassi, con rendimenti più elevati. Negli Stati Uniti, la differenza tra le obbligazioni a 2 anni e quelle a 30 anni ha ormai raggiunto il 4%, dato che è  storicamente molto elevato. Il mercato sta dicendo alle banche centrali di tutto il mondo che l'inflazione sta diventando un problema importante, e per compensare la maggiore inflazione, gli investitori stanno facendo lievitare i costi di indebitamento per il debito sovrano. Il problema che la BOE e la BCE si trovano di fronte è che potrebbero essere costretti ad aumentare i tassi di interesse prima che la crescita economica possa autosostenersi. Le economie negli Stati Uniti, in Europa e nel Regno Unito sono ancora molto deboli e l'aumento dei prezzi di generi alimentari ed energia servirà solo a rendere più difficili le situazioni che le banche centrali dovranno gestire.


A cura di: eToro
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