Economia britannica al contempo veloce e fragile
Rimbalzo nel primo trimestre per il Regno Unito? Come è già stato precedentemente sottolineato, l’economia britannica è un’economia dinamica; si potrebbe quasi definirla bipolarizzata viste le dimensioni dei suoi rialzi e ribassi. Per esempio, durante la settimana scorsa l’Ufficio Nazionale di Statistica del Regno Unito ha reso noto che il PIL del paese è aumentato nel corso nel primo trimestre del 2011. Mentre lcuni sostengono che l’economia si sia ripresa, in realtà la ripresa ha eguagliato esattamente le perdite registrate nel trimestre precedente.
In sostanza, l’economia britannica è tornata allo stesso punto di sei mesi fa; nel quarto trimestre del 2010 il PIL si era contratto dello 0,5% per poi crescere dello 0,5% nel primo trimestre del 2011. Gli analisti di BNP Paribas fanno notare che l’espansione del primo trimestre è stata ciò che si definisce un “rimbalzo tecnico” dal momento che il clima dell’anno scorso aveva rovinato i dati economici del periodo.
Tale “rimbalzo tecnico”, sempre secondo gli analisti di BNP Paribas, esaurirà presto il suo slancio semplicemente perché la somma delle politiche monetarie e delle politiche fiscali del paese non favorisce la crescita economica. Significativamente, essi sottolineano che il modesto livello dei consumi interni sta
vanificando gli aumenti che investono il commercio estero e gli investimenti privati.
Il Ruolo dell’Inflazione - Nonostante il rallentamento a marzo al 4% dal 4,4% di febbraio, la pressione inflazionistica continua a essere vista come la causa principale del contenuto livello dei consumi interni. L’inflazione rimane ben al di sopra del target fissato dalla Banca d’Inghilterra e molti analisti concordano
che, prima della fine dell’anno, essa potrebbe arrivare a superare il 5%. Il grado in cui la Banca d’Inghilterra percepirà l’inflazione come una minaccia rilevante per l’economia determinerà il contenuto della politica economica. Ma il dibattito sembra ancora in corso e lontano da una soluzione imminente e gli analisti fanno notare che la prossima serie di risultati statistici potrebbe rivelarsi decisiva, soprattutto nel caso in cui emergesse che la contrazione del quarto trimestre non è stata una casualità ma il riflesso di una debolezza endemica nell’economia britannica.
Bassa Fiducia dei Consumatori – Secondo un’indagine resa nota recentemente, la fiducia dei consumatori sta decisamente diminuendo. I risultati dell’indagine mostrano che i cittadini britannici sono piuttosto preoccupati per il mercato del lavoro, il mancato aumento del reddito disponibile reale, la perdita del potere d’acquisto, lo stato delle proprie finanze e dell’economia in generale.
Per loro, il futuro non è affatto roseo e restano alti i timori. Questa situazione, a sua volta, preoccupa la Banca d’Inghilterra dal momento che la diminuzione dei consumi delle famiglie rappresenta una seria
minaccia per la ripresa economica. Politica della BoE- Molti qualche tempo fa si aspettavano che la Banca d’Inghilterra sarebbe stata una delle prime banche centrali ad alzare i tassi di interesse. In origine i mercati prevedevano che ci sarebbe stato un aumento a maggio o giugno ma poi le previsioni sono cambiate. Quanto cambieranno tali previsioni dipenderà dalle stime sulla crescita e dall’inflazione.
Secondo una recente analisi svolta dalla Lloyds Bank, si prevede che l’inflazione potrebbe essere rivista al rialzo nel breve periodo e al ribasso nel lungo periodo. Le previsioni sulla crescita dei Lloyds sono meno ottimistiche delle stime della Banca d’Inghilterra (2,2%), con gli analisti dei Lloyds che prevedono una crescita per quest’anno pari all’1,5%. Sempre secondo la loro analisi, è improbabile che si verifichi
un aumento dei tassi di interesse prima del quarto trimestre del 2011. Finora, la maggior parte dei membri della Commissione di Politica Monetaria della Banca ha concordato sul fatto che l’inflazione possa essere gestita come fattore per contrastare il rialzo dei prezzi delle materie prime e per questo si è considerato adeguato che il contenuto benchmark attuale dei tassi di interesse. Ma la posizione della Banca è precaria- Se i dati economici sono a sostegno di un aumento dei tassi, allora i consumatori britannici, già insoddisfatti, possono essere danneggiati ulteriormente. Dall’altra parte, se la Banca rimandasse il rialzo dei tassi al momento in cui si vedesse un’inversione positiva della congiuntura economica allora potrebbe essere l’economia a subire i danni peggiori.
Il tono della conferenza stampa del presidente della Fed ha dominato il sentiment del mercato. Il presidente Bernanke ha delineato le prospettive di indebolimento della crescita per gli USA e il rischio di un contenimento dell’inflazione nel lungo periodo. Gli investitori hanno visto in queste parole un impegno da parte della Fed a favore di un prolungato periodo di politica espansiva. Di reazione l’oro è salito ancora verso i massimi storici e l’euro si è portato verso la soglia di 1,5 dollari.
A cura di: eToro