Si potrebbe pensare che l’unica cosa che la classe politica mondiale ha imparato dalla crisi finanziaria globale, sia che il debito pubblico debba essere pagato in anticipo.La crisi in Grecia non è stata causata dai prestiti di per sé, ma piuttosto dalla perdita di fiducia nel fatto che i greci riuscissero o meno, a continuare a rendere il pagamento dell’interesse e ottemperare ai loro obblighi. Alla fine questa paura si è dimostrata giustificata. Anche se è stato dato il via libera all’accordo per ulteriori 130 miliardi di Euro alla Grecia, mormorii di preoccupazione sono stati espressi per il fatto che anche questo pantagruelico prestito non potrebbe bastare a salvare il paese.
In Giappone ed in America il debito pubblico è salito a circa 15.000 trilioni di $ e 12.000 trilioni di $, grossomodo il 69,4 e il 208% rispettivamente. Anche se l’onorabilità dei crediti della prima e della terza economia più grandi al mondo non sono mai stati messi a seria prova, anche un modesto incremento dei tassi d’interesse pagati per sostenere il loro indebitamento, potrebbe essere molto doloroso. L’1% di un trilione di $ è 10 miliardi. Tra il 1998 e il 2010 il rendimento dei Bonds decennali della Grecia è stato minore del 5%; questo mese ha raggiunto un picco del 37.1% (ma fare l’investimento sarebbe come acquistare i biglietti per il Titanic dopo che ha colpito l’iceberg). Il morale della favola è che i tempi instabili fanno salire i rendimenti sui mezzi del debito.
Il governo britannico sta giocando con l’idea di emettere obbligazioni a lungo termine super-lunghe, con durata fino a 100 anni (o anche più). Questo per veicolare i prestiti delle nazioni (o una loro giusta proporzione) in questi mezzi e trarre profitto dall’attuale basso livello d’interesse. Naturalmente il livello degli interessi è al suo minimo storico per cercare di stimolare l’economia dopo la crisi finanziaria globale. Anche se è logico che il mutuatario possa assicurarsi il miglior prezzo possibile per un prestito, c’è qualcosa di completamente sgradevole nell’accollare debiti ai nostri pronipoti a causa del nostro dissoluto sperpero. Ma loro non hanno voce in capitolo; non sono neppure nati.