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Europa tra deficit e debito pubblico

Al fine di “garantire” il funzionamento della moneta unica, i paesi che volevano far parte della grande famiglia dell'Euro dovevano provare che le loro economie erano ampiamente in linea con i criteri richiesti. Una delle condizioni per gli aspiranti,
era che il deficit di bilancio doveva essere al massimo il 3% rispetto al loro Prodotto Interno Lordo. Mentre la Grecia ha eluso il problema, erodendo quindi la fiducia degli investitori quando lo tsunami della crisi finanziaria globale li ha inghiottiti, gli altri membri del club avevano incontrato il criterio.

Anche la Germania non è stata in grado di mantenere il suo deficit sotto al 3% sulla scia della crisi globale. Le nazioni di tutto il mondo hanno immesso soldi nelle loro economie nel tentativo di stimolarle e scongiurare gli effetti peggiori della crisi, e siccome i soldi devono saltar fuori da qualche parte, si è deciso di allargare i deficit di bilancio. Come conseguenza alla crisi finanziaria mondiale, la scorta di moneta è stata soffocata e la questione di debito e bilancio nazionali hanno preso posto al centro della scena, portando alla crisi del debito pubblico che ha investito Grecia, Irlanda e Portogallo, i quali son stati costretti a ricorrere al fondo salva-stati per assicurare di far fronte ai loro obblighi prima che i tassi d'interesse diventino proibitivi da pagare.

L'unico passo avanti per recuperare un pó di fiducia nella comunità degli investitori, e quindi permettendo la continuazione dei prestiti, era di tagliare i deficit ed adottare draconiane misure d'austerità nei vari paesi. Secondo l'Eurostat, tali misure stanno raccogliendo i loro frutti, con la media del debito europea che è passata dal 6.2% dell'anno scorso al 4.1% di quest'anno. Il deficit tedesco è sceso dal 4.3% all'1% di PIL; l'Irlanda dal 31.2% al 13.1%; Grecia da 10.3% a 9.1% e Spagna da 9.3 a 8.5%. Tuttavia, il livello totale del debito nell'Eurozona è salito dall'85.3 all'87.2% del PIL. C'è ancora molto lavoro da fare per portare i debiti ai loro criteri di convergenza, ma il problema resta sempre il debito pubblico.

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