Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel lucidare la sua sfera di cristallo, ha messo a punto alcune previsioni piuttosto ottimiste sul recupero dell'economia globale per il 2012, migliori di quanto ci si aspettasse. Passi importanti nella giusta direzione sono stati identificati nel calo della disoccupazione degli Stati Uniti all'8.2% (comunque ad un alto livello storico) e, almeno per il momento, al tamponamento della crisi del debito sovrano in Europa.
Il FMI ha ricalibrato le sue prospettive sulla crescita dell'economia globale, suggerendo ora che si avrà una crescita dello 3.5% anziché del 3.3% - non è un gran miglioramento, ma di sicuro un passo nella direzione giusta. Prospetta una miglior crescita nel Regno Unito, rivedendo le sue previsioni fino allo 0.8% dal precedente dato allo 0.2%, e l'inflazione inglese ricadrà al livello pronosticato del 2%. Questo potrebbe concedere alla Banca d'Inghilterra maggior spazio di manovra: “Nel Regno Unito, con l'inflazione che dovrebbe scendere al di sotto dell'obiettivo del 2% in mezzo ad una crescita debole ed i prezzi delle materie prime, la Banca d'Inghilterra può ulteriormente allentare la sua politica monetaria”.
Questo suggerisce che la contrazione nell'Eurozona sarà minore delle precedenti aspettative, con il blocco dei 17 stati che vedranno una contrazione dello 0.3% piuttosto che dello 0.5% inizialmente previsto. Però nel revisionare le sorti spagnole, ha anticipato che l'economia iberica si ridurrà dell'1.8% invece che dell'1.6%.
Il FMI ha avvertito che, sebbene la crisi del debito in Europa è stata calmata quando la Grecia ha ottenuto il suo secondo piano di salvataggio, "il rischio di un'altra crisi è ancora molto presente". La Spagna ha in programma questa settimana un'altra critica asta obbligazionaria ed i rendimenti sembrano crescere, il che potrebbe innescare un ulteriore attacco all'Euro se gli investitori iniziassero a credere che un piano di salvataggio spagnolo sta diventando inevitabile.
Il FMI ha anche fatto notare che alcune nazioni hanno bisogno di rilassare le loro misure di austerità per incentivare la crescita, suggerendo che si potrebbe improntare un aumento delle tasse per sostenere il progresso fiscale fatto (gli stati possono ridurre il deficit attraverso tagli alla spesa o spingendo verso l'alto le tasse per aumentare il flusso di entrate nelle casse statali).