Domenica i francesi sono andati al voto per l'elezione del nuovo presidente. Dal momento in cui non c'è stata una vittoria chiara, si terrà una seconda turnata di elezioni tra i due candidati con la maggiore percentuale di voti. Domenica scorsa, il presidente uscente Nikolas Sarkozy è arrivato secondo al candidato socialista Francois Hollande (con il 27,1% dei voti rispetto al 28,6% dello sfidante), guadagnandosi il dubbioso onore di essere il primo presidente in carica a perdere il primo turno di ballottaggio nella storia della quinta repubblica. Il secondo turno di elezioni, avrà luogo il 6 maggio.
Nikolas Sarkozy non è mai stato il beniamino della stampa di sinistra francese (perlomeno la maggioranza) e non gode di un esplicito sostegno popolare in Francia. Sarkozy è stato determinante in Francia per aver adottato un'austera politica di bilancio e svolgendo un ruolo chiave nella gestione della crisi del debito nell'Eurozona affianco alla cancelliera tedesca Angela Merkel. La notizia della sua sconfitta nella prima fase delle urne, è stata accolta male dai mercati e anche l'Euro è caduto. Da questa mattina, Piazza Affari è scesa del 2.25% , il Dax tedesco ha perso il 2.5%, il francese Cac 40 è sceso dell'1.6% ed il FTSE 100 inglese era giù dell'1.5%. L'Euro sta scambiando al ribasso nei confronti di tutte le altre valute principali e si attesta attualmente a 1.3149 Dollari.
La causa del nervosismo nei mercati è dovuta alla differente visione politica del candidato socialista Holland rispetto a quella precedentemente adottata da Sarkozy. Holland ha detto che vorrebbe aumentare le tasse ai ricchi (quelli con redditi superiori a 1 milione di Euro) e alle grandi aziende, aumentare il salario minimo, abbassare l'età pensionabile per alcuni lavoratori da 62 a 60 anni e assumere ulteriori 60.000 insegnanti. Mentre questi punti sull'agenda trovano sicuro consenso tra l'elettorato, è improbabile che lo stesso sia tra le imprese e la comunità degli investitori.
I mercati hanno risentito anche della notizia delle dimissioni del premier olandese Mark Rutte, dopo il fallimento del governo nel concordare le proprie misure d'austerità e spingendo le indiscrezioni su un voto anticipato. Ulteriori guai si vedono nei deboli dati sulla produzione in Europa.