La Cina è la seconda economia più grande a livello mondiale dopo gli Stati Uniti, e sta ancora godendo di una buona crescita, con un livello-target del 7.5% nel 2012; il suo livello più basso dal 2004. Tuttavia, anche se la Cina cerca di esportare i propri beni al resto del mondo, non è immune al rallentamento globale o ai dubbi che agitano i mercati europei sul futuro della Grecia nell'area Euro.
Le autorità cinesi sono passate all'azione per contrastare il conseguente rallentamento della crescita. Questo comportarà iniziative volte a stimolare gli investimenti del settore privato nelle sezioni di trasporto, energia, telecomunicazioni e trasporti. La Cina ha un enorme potenziale nel mercato “domestico”, ma fa fatica a rilanciare la domanda interna. Probabilmente è giusto dire che la crescita economica della Cina verso lo status di super-potenza ha lasciato molti compagni alle spalle. Essa rimane un paese comunista con un'ideologia opposta al capitalismo, naturalmente – che è come dire che il Papa si dichiara ateo ma con l'intenzione di rimanere al timone della chiesa cattolica.
Le autorità cinesi hanno rilasciato una dichiarazione a seguito di una riunione di gabinetto: "La pressione economica verso un ribasso sta crescendo, e dobbiamo adottare politiche e misure proattive per ampliare e creare un ambiente politico favorevole per una stabile e relativamente veloce crescita economica".
Le autorità hanno cercato di evitare uno scoppio della bolla immobiliare rafforzando i controlli sulle banche, una mossa studiata per soffocare l'offerta di moneta e quindi ridurre la bolla. È stato chiesto alle banche di aumentare il coefficiente di riserva (nel senso di tenere alti livelli di liquidità), e sembra probabile che adesso ci sarà un momento di relax, nel tentativo di promuovere la crescita offrendo moneta per rendere la vita più facile alle imprese.
Mentre lo Yuan sembra essere legato al Dollaro USA con catene invisibili, la relativa debolezza dell'Euro contro il biglietto verde significa che i beni cinesi stanno diventando più costosi sul mercato europeo. Questo pone la questione sul come anche la Cina se la sarebbe cavata se allo Yuan fosse stato davvero permesso di fluttuare al suo vero valore.