Il secondo round delle elezioni presidenziali in Francia si è svolto domenica e il risultato ha visto un socialista, Francois Hollande, eletto alla presidenza per la prima volta in 17 anni. L'inaugurazione di Hollande avrà luogo a fine maggio e poi i francesi andranno nuovamente alle urne in giugno per eleggere un nuovo governo. Il margine di vittoria per Hollande era relativamente stretto alla fine: 51.3% contro il 48.7%. L'affluenza è stata dell'80%.
La decisione causerà una certa costernazione nei circoli dell'UE e nel governo tedesco. Il nuovo presidente ha condotto una campagna elettorale sulla base nella quale le misure di austerità sarebbero state ridimensionate a favore di pacchetti di stimolazione della crescita, promettendo di rivedere i termini dell'accordo sull'unione fiscale in Europa, cosa alla quale i tedeschi si opporranno con tutte le forze.
Le misure d'austerità sono largamente impopolari per i cittadini che devono sopportarne il peso in termini di riduzione dei servizi pubblici, i futuri diritti sulle pensioni, età pensionabile e, naturalmente, più elevati livelli di disoccupazione, dando vita ad un'eccellente piattaforma populista. Hollande ha anche dichiarato di voler ripristinare le modifiche di pensionamento per alcuni gruppi della società, permettendo loro di andare in pensione a 60 anziché 62 anni. Il nuovo Presidente si confronterà presto con la differenza tra le politiche di sviluppo in opposizione, cercando di attuarle al potere in un contesto di conflitti di priorità e considerazioni internazionali.
La Francia è la seconda economia più grande nell'Eurozona dopo la Germania, e i rapporti tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sono stati caratterizzati da compartecipazione e accordo.
L'Euro è crollato sulla notizia del risultato francese, ma ha riguadagnato terreno nei primi trading della settimana. La situazione non è stata di certo aiutata dall'elezione greca che ha visto i membri della coalizione perdere una grossa fetta di voti. I politici greci stanno cercando di formare un governo di unità nazionale, e questo compito è ora passato nelle mani del partito di sinistra radicale assieme ai gruppi che si oppongono alle misure d'austerità imposte dall'Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale per ricevere il fondo salvataggio. Le chiacchere sul fatto che la Grecia si vedrà costretta a lasciare l'Euro hanno ricominciato a girare.