La Casa Bianca prevede un deficit di bilancio del valore di 1.210 miliardi di dollari nel 2012, 116 miliardi di dollari in meno di quanto era previsto nel mese di febbraio. È anche previsto un leggero calo della crescita, considerando che il PIL degli Stati Uniti aumenterà del 2.6% durante gli anni 2012 e 2013, poiché il tasso di disoccupazione aumenterà lentamente fino a raggiungere il 7.6% entro la fine del 2013.
Grandi difficoltà
Le previsioni della Casa Bianca sono arrivate sulla scia di un rapporto pubblicato dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che ha dimostrato che l'economia americana è cresciuta ad un tasso limitato di 1.5% nel quarto trimestre. Jeffrey Zients, in qualità di Direttore dell'Ufficio di Gestione e Bilancio alla Casa Bianca, ha sostenuto in una dichiarazione rilasciata con la relazione: "L'economia sta ancora affrontando grandi difficoltà che hanno rallentato la crescita e limitano l'aumento dell'occupazione."
Ricchezza
Il volume della ricchezza degli Stati Uniti ha registrato un balzo del 4.1% nell'ultimo trimestre del 2011 e non ha cessato di scendere da quel momento. Questo indicatore, che è stato pubblicato al culmine della campagna elettorale presidenziale americana, ha innescate interpretazioni radicalmente diverse delle due squadre in gara nella corsa alla Casa Bianca.
PIL
Il repubblicano Reince Priebus ha detto che "il debole Prodotto Interno Lordo è una cattiva notizia per le famiglie americane che stanno attraversando difficoltà."
Il Consigliere economico Alan Krueger ha avuto un'interpretazione diversa da raccontare al Presidente Barack Obama: "L'economia continua a guidare nella giusta direzione", ma ha aggiunto che sarà "necessario" ottenere un'ulteriore crescita.
Eppure, Dean Baker, dal Centro per la Politica e la Ricerca economica di Washington, ha sostenuto che "ci sono pochi elementi in questa relazione che promettono la speranza per una significativa accelerazione della crescita".
Grande incertezza
Harm Bandholz, da UniCredit, era meno pessimista perché si aspettava un "salto" nel terzo trimestre. Era tuttavia preoccupato per la grande "incertezza" collegata all'economia globale e il "muro fiscale" negli Stati Uniti, visto che le deduzioni fiscali connesse alla riduzione della spesa pubblica, saranno completate entro la fine del 2012.
La situazione dell'economia americana prevista nel secondo trimestre sta sollecitando varie precauzioni. Nonostante il continuo aumento del tasso di disoccupazione (che si attesta a 8.2%) i consumi delle famiglie, in particolare di servizi, si sono tenuti relativamente stabili a 1.5% da aprile a giugno, assicurando il 70% della crescita del PIL.
Tuttavia, il Prodotto Interno Lordo ha rallentato rispetto ai precedenti tre mesi, salendo al 2.4%, in un momento in cui il progresso del reddito a disposizione delle famiglie è un pó rallentato. La notizia sorprendente viene dalle esportazioni, che sono aumentate del 5.3% durante il trimestre, rispetto al 4.4% negli ultimi tre mesi.
Un punto riunisce gli analisti, cioè che dopo tale indice, migliore del previsto, si prevede che la Banca centrale americana (Federal Reserve) - che il mercoledì trarrà le linee principali della sua politica fiscale - prenda precauzioni prima di decidere su eventuali nuove misure per rilanciare l'economia.