Un altro giorno inizia nel vecchio continente, che sta ancora affrontando le conseguenze della crisi del debito pubblico, con la speranza che le banche centrali di tutto il mondo intraprendano azioni per contenere il dilemma in corso, mentre oggi l'economia britannica continuerà svelando i suoi dati di base e annunciando il rapporto sulla vendita al dettaglio per il mese scorso, mentre la zona Euro, la fonte dei problemi, rilascierà i dati sull'inflazione, che dovrebbe mantenersi su livelli accettabili, il che darebbe il via libera a più allentamento monetario.
I mercati finanziari vivono con la speranza che la BCE acquisti titoli di stato di economie europee in difficoltà, e tutti gli indicatori attuali dei mercati finanziari supportano le previsioni di intervento della BCE per risolvere questo problema al più presto.
La zona Euro è caduta in una recessione per la seconda volta in 3 anni dall'ultima crisi finanziaria, in cui il PIL aveva registrato la contrazione dello 0.2%, rispetto al primo trimestre del 2012 quando l'economia non è riuscita a registrare alcun tipo di livello di crescita, mantenedosi allo 0.0%.
Gli attuali dati economici nella zona Euro, sostengono l'importanza di azioni della BCE per contenere le crisi che ha paralizzato la vita nella regione, dove tutti i settori economici si sono contratti profondamente, dopo che i governi europei hanno approvato politiche di austerità per ridurre il disavanzo nella bilancio commerciale, oltre ai livelli d'affidabilità, crollati con l'aumento molto elevato della disoccupazione, che ha raggiunto oltre l'11%.
Anche i dati sull'inflazione nell'Unione Europea, danno semaforo verde per un ulteriore allentamento nella politica monetaria della BCE, mentre oggi è prevista anche la lettura annuale dell'indice dei prezzi al consumo (prima misura d'inflazione), a livello del 2.4% durante il mese di giugno, confrontato con il mese scorso.