Una diffidente anticipazione deprime i mercati finanziari, dove gli occhi sono puntati verso l'annuncio dei tassi d'interesse della Banca Federale statunitense previsto per oggi. Crescenti aspettative prevedono che la banca tenda ad allentare ulteriormente la politica monetaria, e l'attenzione sarà anche focalizzata ad inseguire il tasso deciso dalla Banca Centrale Europea. Le speranze sono che la Banca dichiari la propria disponibilità ad acquistare titoli spagnoli e italiani, nel tentativo di controllare l'aumento dei rendimenti obbligazionari spagnoli, che ha raggiunto livelli molto gravi. Oggi, le economie europee hanno annunciato il loro indice PMI ( Industrial Purchasing Management) che ha visto una rapida riduzione, peggiorando nel corso di una profonda crisi del debito europeo.
L'attenzione degli investitori è attualmente focalizzata sugli sviluppi della crisi europea, lontano dai dati di base, che aumenta la loro frustrazione. Il tasso di disoccupazione è salito ieri a nuovi massimi, registrando l'11.2% dal precedente 11.1%, e oggi ci aspettiamo la lettura finale della performance del settore industriale, che ha risentito più di tutti in questa crisi del debito pubblico.
L'indice PMI in Germania ha raggiunto a luglio il 43.0 dai 45.0 del mese precedente, certificando così la contrazione più evidente in due anni. In Francia scende invece dal 45.2 di giugno, al 43.4 a luglio. In Spagna, l'Indice dell'attività manifatturiera si attesta a 42.3 dal precedente dato di giugno a 41.1: unico dato di crescita nell'eurozona. In Italia l'Indice PMI si ferma a 44.3, mentre va alla Gran Bretagna il record negativo in percentuale, comparato alle altre principali economie, con l'indice Pmi di Markit/Cips, che passa da 48.4 di giugno al 45.4 per il mese di luglio, e questo in mezzo ad una profonda recessione subita dall'economia, che ha visto la stagnazione economica per il terzo trimestre consecutivo, dopo i più grandi tagli alla spesa pubblica dalla Seconda guerra mondiale.
Ieri, Moody's ha abbassato le sue aspettative per la crescita dell'economia nel Regno Unito, e ha sottolineato che le condizioni economiche e le aspettative future legate alla politica di bilancio, sono peggiorate con l'andamento negativo della crisi del debito europea. Moody's ha mantenuto il suo outlook per il rating del debito sovrano come "negativo", dopo il downgrade a -AAA. L'agenzia di rating ha anche sviluppato le previsioni di crescita futura a 0.4% nel corso del 2012 e dell'1.8% durante il prossimo anno.
Motivo principale alla base di tali contrazioni delle prestazioni del settore industriale nella zona euro, sono i tagli alla spesa pubblica approvati dai governi europei al fine di ridurre il deficit nei loro bilanci. Questo ha paralizzato la vita nella zona euro, anche se non si è ancora riusciti a calmare i mercati e ridurre i costi finanziari di questi paesi in difficoltà.
Tali contrazioni del settore industriale nella zona euro, sono una conseguenza inevitabile della marcata diminuzione della domanda mondiale per i prodotti europei (esportazioni), tra il peggioramento della crisi del debito sovrano che deprime la regione, e la minaccia che anche la Spagna richieda un piano globale di salvataggio. Inoltre, tali contrazioni, sono state colpite dai timori dell'impatto negativo della crisi sul ritmo della crescita, che dimostra quanto sia evidente la fragilità economica nelle performance delle economie mondiali ed europee, cosa che è stata confermata oggi dai dati PMI del settore industriale cinese, con il ritmo di crescita rallentato nel mese di luglio fino a raggiungere il 50.1 dal precedente dato di 50.2.