Gli Stati Uniti sono ancora la più grande economia mondiale e le sue fortune hanno un effetto a catena sulle economie di tutto il mondo. Le stime iniziali (sempre soggette a revisione) di crescita economica nel secondo trimestre del 2012, hanno suggerito che l'economia era cresciuta ad un tasso annuo dell'1,5%. Anche se questo livello di crescita è davvero modesto, si confronta favorevolmente con alcune delle altre principali economie che hanno subito al contrario una contrazione nello stesso periodo.
I dati economici per il secondo trimestre sono stati rivisti in aumento, ad indicare che l'economia americana è cresciuta ad un tasso annuale dell'1,7%, secondo il Dipartimento del Commercio statunitense. La disoccupazione negli Stati Uniti è restata ostinatamente elevata a circa l'8% della forza lavoro. La disoccupazione è un indicatore ritardato della performance economica e del fatto che, se rimane elevata, evidenzia semplicemente la debolezza dell'economia mondiale a seguito della crisi finanziaria globale.
La stagione elettorale presidenziale degli Stati Uniti è alle porte e la performance economica della nazione sarà una questione chiave. L'Ufficio di bilancio del Congresso degli Stati Uniti (CBO) ha messo in guardia che i tagli sulla spesa e l'aumento delle tasse, possono innescare un rallentamento economico più marcato per il prossimo anno.
Nella sua relazione, il CBO si aspetta che la ripresa degli Stati Uniti "continuerà ad un ritmo modesto" per il resto del 2012, ma ha avvertito che "sostanziali modifiche alle politiche fiscali e di spesa" causerebbero appunto agli Stati Uniti, una recessione per l'anno prossimo.
La Federal Reserve ha pompato 2.300 miliardi dollari nell'economia in misure di stimolo (soprattutto nel quadro dell'iniziativa di quantitative easing) nel corso degli ultimi 4 anni. Ciò equivale a più di $ 10.000 per ogni cittadino americano.