Così come molte altre nazioni, anche il Regno Unito sta tentando di riportare il proprio deficit sotto controllo. La montagna del debito pubblico targata UK è una sfida per il futuro, ma se il deficit potesse essere contenuto almeno il debito pubblico non peggiorerebbe. Il deficit, infatti, non è altro che la differenza tra le entrate e le uscite del governo. Di conseguenza, il governo sta implementando misure di austerità e aumenti mirati delle tasse per ridurre la spesa e spingere in alto la voce “entrate” dell’equazione. È certo che, in tempi di torpore economico, le entrate diminuiranno a causa dell’alta disoccupazione, riducendo le entrate date dalle tasse e sollevando la spesa per la social security; le aziende, inoltre, vedono diminuire la loro redditività a causa della scarsa domanda.
I numeri appena rilasciati per il debito del settore pubblico britannico per il mese di agosto mostrano che è stato colpito un livello record mensile, 14,4 miliardi di Pound. La cifra era leggermente più alta del record stabilito l’anno scorso, e mette in dubbio l’impegno del governo di estinguere il deficit entro il 2015. Le entrate corporative sono scese del 2,1% durante il mese, mentre le indennità sono salite del 4,9%.
Il modo in cui vengono calcolati i dati può essere aperto a varie interpretazioni, che permettono ai ministri del governo di affermare che il paese è sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi, e all’opposizione di dichiarare che le politiche del governo stanno chiaramente fallendo. I dati per l’anno fiscale 2011/2012 rivelano che il debito era più basso rispetto all’anno precedente di 6,7 miliardi di sterline, e ammontava a 119,3 miliardi di Pound.
Il debito del settore pubblico britannico ammonta a 1040 miliardi di sterline (agosto 2012), un’ombra pari a più del 60% del PIL nazionale. È una situazione che non è nata da un giorno all’altro, ma la nazione sta pagando un interesse sbalorditivo per questo privilegio: l’1% del totale, 10 miliardi di £.