Il tasso di inflazione nel Regno Unito è calato al 2,2% nel mese di settembre, ma è ancora sopra l’obiettivo del 2% della Bank of England. L’Indice dei prezzi al consumo è passato dal 2,5% di agosto al livello attuale, il più basso da circa 3 anni: i dati dello scorso settembre riportavano infatti 5,2%.
I dati di settembre decidono l’aumento delle pensioni statali UK, che saliranno di un minimo del 2,5%, data la promessa del governo di un aumento di almeno 2,69£ a settimana (in molte regioni meno del prezzo di una pinta di birra). I dati serviranno inoltre anche per gli aumenti di altri sussidi, come quello di disoccupazione e i contributi per i redditi più bassi, che però non inizieranno prima di aprile, quando verrà aperto il nuovo anno fiscale.
Secondo l’Ufficio di Statistica Nazionale, incaricato di elaborare i dati, anche l’Indice dei prezzi al dettaglio, ottenuto tramite una base più ampia che include i pagamenti dei mutui, è calato a settembre dal 2,9% al 2,6%.
Il miglioramento dei dati sull’indice dei prezzi al consumo è largamente dovuto al fatto che l’aumento dei prezzi di gas e elettricità del 2011 non è più calcolabile. La recente salita dei prezzi di questi servizi finirà infatti nei prossimi dati sull’inflazione. Il bimestre agosto - settembre vede il prezzo della benzina salire di 3,9 pence al litro; nello stesso periodo, nel 2011, l’aumento era stato di soli 0,3 pence al litro.
Un’economia dalla bassa inflazione viene generalmente vista con favore per quanto riguarda le aziende, soprattutto perché il costo dei prestiti dovrebbe rimanere basso, dal momento che un tasso d’interesse alto è solitamente uno strumento utilizzato per affrontare l’eccessiva inflazione. Al momento i tassi d’interesse sono a livelli molto bassi per far decollare l’economia.