La crisi finanziaria globale ha, al suo interno, dubbie pratiche bancarie e quando alcune banche entrano nel tipo di problemi che manderebbero ogni azienda al muro, il contribuente deve intervenire e pagare il conto, semplicemente perché ritenute "troppo grandi per fallire" dai governi. Vi è una diffusa preoccupazione che un'eccessiva assunzione di rischi per gli investimenti di alcune banche potrebbero mettere le (spesso modeste) attività dei clienti al dettaglio a rischio – e questo è politicamente inaccettabile.
Nell'UE c'è il desiderio di una più stretta unione fiscale all'interno della zona euro, e questo progetto richiederà un maggiore grado di armonizzazione del settore bancario all'interno del blocco, e probabilmente il rafforzamento delle responsabilità per la BCE. Come parte di questa unità, è stato chiesto ad un gruppo di esperti guidato dal Governatore della Banca di Finlandia, di analizzare se la riforma strutturale delle banche sia necessaria ad evitare una futura crisi del settore bancario europeo.
Il gruppo ha concluso che gli investimenti delle banche dovrebbero essere separati dalle attività bancarie al dettaglio. Ciò, è in linea con i provvedimenti presi in Gran Bretagna e Stati Uniti, volti a raggiungere gli stessi scopi. Gli esperti hanno suggerito che potrebbe non essere sufficiente peró rimanere all'interno del medesimo gruppo bancario, anche se sarebbe la misura più semplice da attuare. Essi hanno inoltre sostenuto che i bonus dei banchieri dovrebbero essere programmati in modo da avere un diretto interesse finanziario nel benessere della banca - per esempio pagando una parte del bonus in obbligazioni.
Un altro suggerimento emerso dal gruppo di funzionari, è stato che le banche dovrebbero avere più capitale a disposizione per coprire i prestiti immobiliari – dopotutto, è stato proprio il fiasco dei mutui sub-prime a dare l'input alla crisi finanziaria globale. Questo è analogo ai debitori privati ai quali viene chiesto di fornire grandi depositi per garantire mutui sicuri nel clima economico attuale.