Il settore finanziario in Europa è molto importante, soprattutto nel Regno Unito, in Germania ed in Francia. La crisi finanziaria globale era saldamente radicata nel settore finanziario ed in molti paesi, il bisogno di fondi pubblici necessario a supportarlo, è stato profondamente impopolare tra l'elettorato; infatti, non partecipando direttamente alle grandi scelte bancarie e non beneficiando degli enormi profitti percepiti dagli stessi banchieri, la maggior parte del pubblico non si sente responsabile per il bisogno di un salvataggio.
Dato che i debiti di molte nazioni sono stati esacerbati dalla crisi finanziaria, è sia politicamente opportuno che pubblicamente popolare, recuperare fondi dal settore finanziario. Italia e Francia hanno fortemente sostenuto la realizzazione di una cosiddetta Tobin tax proprio per questo, con un prelievo dello 0,1% sul valore di ogni transazione che coinvolga un istituto finanziario dell'Unione Europea. Tuttavia, l'idea è stata bloccata dal veto del Regno Unito, per i timori che se ci dovesse essere un'estensione della tassa a livello globale, questo potrebbe guidare le istituzioni finanziarie ad allontanarsi dal “quartier generale” della City. Francamente, se l'unico fattore che tiene le grandi istituzioni finanziarie a Londra è un margine dello 0,1% sull'attività lorda, il Regno Unito è condannato come centro finanziario. Sia come sia, il governo britannico ha bloccato l'attuazione di questa tassa europea.
Ieri un blocco di dieci nazioni dell'Eurozona guidato da Francia e Germania, ha dichiarato che imporrà una tassa di transazione fiscale (FTT). Se la tassa in questione verrà approvata dai membri dell'Unione Europea, le aspettative sono di una crescita di 57 miliardi di euro l'anno, ma qualcosa come 4/5 di questo profitto arriverebbe dal Regno Unito. Mentre il Tesoro britannico ha detto che non bloccherà la tassa, rimane comunque critica sulla scelta, esprimendo la preoccupazione che tale modesta disposizione costerà posti di lavoro, ridurrà la crescita, farà salire i costi delle pensioni e potrebbe avere un impatto negativo sull'attività finanziaria nell'UE. Naturalmente, se la logica inglese fosse corretta, in primo luogo, la City dovrebbe essere impostata per beneficiare dell'esodo delle istituzioni finanziarie dei dieci Stati firmatari...io non ci farei troppo affidamento.