Tutti i principali mercati azionari mondiali hanno concluso la settimana più bassi, con preoccupazioni per la debolezza delle economie nell’Eurozona e l’incombente scadenza del Fiscal Cliff.
In Europa nel corso della settimana, il FTSE è sceso dell’1,7%, chiudendo a 5769,7; il Dax ha concluso a 7163,5, ritirandosi del 2,7% nel corso della settimana; il CAC è sceso del 2% per terminare la sessione a 3.423,6.
Il Dow ha terminato la settimana più debole al ritmo del 2,1% a 12815,4. L'Indice Nasdaq Composite si è attestato a 2904,9, perdendo il 2,6% nel corso della settimana.
Anche il Nikkei 225 è scivolato del 3,2% per terminare la sessione settimanale a 8757,6.
La scorsa settimana sui mercati valutari, lo Yen ha visto le migliori contrattazioni. Il Dollaro si è rafforzato contro la Sterlina, rendendo lo 0,77% e chiudendo a 1,59117 sul Pound Sterling. Il biglietto verde è stato più forte contro l’Euro la scorsa settimana, con un guadagno dell'1% e ha chiuso a 1,27152. Il Dollaro ha perso terreno nei confronti della moneta giapponese, chiudendo a 79,46786 sullo Yen, un calo settimanale dell’1,3%.
L'Euro si è indebolito contro lo Yen, terminando la settimana a 101.0509, con una perdita del 2,3%. L'Euro è stato anche più debole nei confronti della Sterlina nel corso della settimana, vedendo una perdita dello 0,25%; la chiusura ha visto un £ acquistare 1,25132.
Sui mercati delle commodities, il prezzo del greggio Brent ha chiuso in rialzo a 109,4 dollari al barile (per la consegna di dicembre), con un aumento del 3,5% nel corso del trading settimanale. Il valore dell'oro si è alzato rispetto la settimana precedente, chiudendo a 1738,3 dollari l'oncia, con un aumento del 3,2% rispetto al valore della settimana prima.