I mercati azionari in Europa e negli Stati Uniti hanno chiuso la settimana più bassi, ma il Nikkei ha guadagnato terreno a seguito di un accordo che ha visto il sostegno dell'opposizione per evitare il "fiscal cliff" in cambio di elezioni generali anticipate.
In Europa nel corso della settimana, il FTSE è sceso del 2,8%, e ha chiuso a 5.605,6; il Dax ha chiuso a 6950,5, ritirandosi del 3% nel corso della settimana; il CAC è sceso del 2,4% per terminare la sessione a 3.341,5.
Il Dow ha terminato la settimana debole, perdendo l’1,8% a 12.588,3. L'Indice Nasdaq Composite ha concluso a 2853,1, per lasciare l’1,8% del suo valore durante l’ultima settimana.
Il Nikkei 225 ha concluso le contrattazioni settimanali in up, con un guadagno del 3% per terminare la sessione a 9024,2.
Sui mercati valutari la scorsa settimana, il Dollaro ha visto le migliori contrattazioni. Il Dollaro si è infatti rafforzato contro la Sterlina, rendendo lo 0,3%, per chiudere a 1,58369 sulla Sterlina. Il Dollaro è rimasto sostanzialmente stabile rispetto all’Euro la settimana scorsa, con un profitto minimo dello 0,01% ed ha chiuso a 1,27141. Il Dollaro ha guadagnato terreno anche nei confronti della moneta giapponese, chiudendo a 81,4047 sullo Yen, con un incremento settimanale dell’1,9.
L’Euro si è rafforzato rispetto allo Yen terminando a 103.4989, un guadagno del 2,5% nel corso della settimana. L'Euro è stato anche più forte nei confronti della Sterlina nel corso della settimana, in crescita del 0,29%: la chiusura ha visto un £ acquistare 1,24774.
Sul mercato delle materie prime, il prezzo del greggio Brent ha chiuso in calo, a 109$ per barile (per la consegna di gennaio): una discesa dello 0,41% nel corso delle contrattazioni settimanali. Il valore dell'oro era inferiore la settimana scorsa, chiudendo a 1713,5 dollari l'oncia, con una perdita dell’1,4% rispetto al valore della settimana prima.