Il Primo Ministro giapponese Yoshihiko Noda ha annunciato l’intenzione di indire elezioni generali secche nel caso le misure sulla riforma delle votazioni e un disegno di legge finanziario guadagnassero il supporto dell’opposizione. Il Partito Democratico di Noda è arrivato al potere nel 2009, ponendo fine al monopolio (o quasi) del Partito Liberal Democratico che aveva governato gli ultimi 50 anni.
L’improvvisa instabilità politica del Giappone ha spedito lo Yen su un minimo semestrale contro il Dollaro statunitense (francamente, da un punto di vista giapponese, una buona notizia per l’economia) a 80,85 Yen. Solo due anni fa il Primo Ministro giapponese, Naoto Kan, aveva detto di volere un Dollaro acquistato a 100 Yen.
Se venissero indette le elezioni, la permanenza al potere del Partito Democratico è tutt’altro che certa. I Liberal Democratici diranno che l’obiettivo, per quanto riguarda l’inflazione, dovrebbe essere abbassato dal 3% all’1%. Secondo il loro leader, Shinzo Abe, la Bank of Japan dovrebbe stampare “Yen illimitati” per tentare di limitare la deflazione (un problema con cui il suo partito ha lottato senza successo per anni). Suggerisce inoltre che se il suo partito vincerà le elezioni rivedrà una legge che garantirà alla Bank of Japan libertà assoluta dall’influenza governativa.
Come abbiamo notato già ieri, l’economia giapponese si è contratta dello 0,9% lo scorso trimestre. Tra le tensioni politiche con la Cina, lo Yen alto, la domanda interna debole, e la domanda globale in cambiamento, molti analisti prevedono che il Giappone ricada in recessione anche questo trimestre.