Il Giappone è la terza più grande economia a livello mondiale, ed una nazione leader nelle esportazioni al resto del mondo. Ciò detto, l’economia mondiale è in fase di rallentamento e la domanda sta calando, quindi non è una sorpresa se un Paese esportatore stia soffrendo. Le cifre appena rilasciate mostrano che l’economia giapponese si è contratta dello 0,9% nel terzo trimestre rispetto al precedente, il che equivale a una caduta annuale del PIL del 3,5%.
La Cina è il maggior partner commerciale del Giappone, ma negli ultimi tempi i rapporti (ed il commercio) tra le due nazioni sono stati tesi a causa di una lunga disputa territoriale per tre isole nel Mar Cinese Orientale. Nessuna delle due parti è disposta a fare marcia indietro sulle loro richieste per le isole Senkaku (in giapponese) / Diaoyu (in cinese) che sta sollevando un brutto spettro su di un conflitto regionale che nessuno vorrebbe. E' auspicabile che si riesca a trovare un accordo amichevole tra le tre parti (anche Taiwan ha espresso una richiesta di risarcimento per le isole) anche con una qualche forma di arbitraggio da parte delle Nazioni Unite, ma questo non è sul tavolo al momento.
I guai del Giappone derivano anche dal fatto che lo Yen è considerato una valuta di rifugio sicuro. Questo ha fatto sì che gli investitori acquistassero lo Yen, spingendo il suo valore contro le altre principali valute, nonostante il fatto che i fondamentali economici non supportano questa posizione di forza della moneta giapponese. Uno Yen forte mette ulteriore pressione sulle esportazioni del Giappone, rendendole più costose nei mercati d’importazione; lo Yen è salito rispettivamente dell’8,5 e del 5% contro Euro e Dollaro USA dal marzo 2012. Gli Stati Uniti e l’Eurozona sono mercati chiave per le esportazioni giapponesi.
La Banca del Giappone sta proseguendo in una serie di misure per stimolare l’economia ed ha annunciato che pomperà ulteriori 138 miliardi di Dollari nella sua economia interna attraverso l’acquisto di Titoli di Stato. Questo, dovrebbe aiutare a tenere gli oneri finanziari a lungo termine verso il basso. Si è anche affermato che le banche potrebbero beneficiare di prestiti illimitati, nel tentativo di aumentare il consumo interno che è diminuito di un ulteriore 0,5% nel terzo trimestre.
Lo Yen non può continuare a sfidare la forza di gravità economica a vita, ma potrebbe richiedere un cambiamento della fiducia degli investitori nel tornare a rivolgersi agli Stati Uniti e alla zona Euro. Con i gravi problemi che Europa e Stati Uniti stanno al momento affrontando, questo non accadrà a breve, ma sarà inevitabile nel lungo periodo.