I Liberal Democratici sono stati al potere per la gran parte degli ultimi 50 anni, perdendo però il posto nel 2009, nel mezzo di una profonda crisi finanziaria mondiale, in favore del Partito Democratico Giapponese. Tra le conseguenze di un terremoto e di uno tsunami devastanti, tre primi ministri, picchi da record per lo Yen e guadagni dall’export in declino, nelle elezioni generali di domenica i giapponesi hanno eletto LDP e il loro leader Shinzo Abe. Il partito si gode ora una vittoria schiacciante, che lo ha portato ad ottenere quasi 300 dei 480 seggi disponibili in parlamento. Col supporto dell’alleato della coalizione, New Komeito, il governo avrà una maggioranza dei due terzi nella camera bassa, che gli permetterà di ribaltare le decisioni della camera alta.
Il partito uscente vede la sua rappresentanza nella camera bassa ridotta dai 230 seggi precedenti ai 57 attuali, crollo che ha portato alle dimissioni del primo ministro uscente Yoshiko Noda. LDP ha già rivendicato uno Yen più debole, e nel risveglio dopo le elezioni il mercato azionario è schizzato e lo Yen sceso contro le altre valute più importanti. Il Nikkei è salito dell’1%, e lo Yen ha colpito un minimo su 20 mesi contro il Dollaro statunitense. Viene al momento scambiato a 84,0450.
LDP ha dichiarato di volere che la Bank of Japan adotti politiche monetarie che indeboliscano lo Yen, ribaltando una tendenza in voga da oltre 20 anni, che vede la deflazione dei prezzi. Il partito ha indicato che gli piacerebbe vedere la BOJ sotto una più stretta influenza governativa. In un intervista rilasciata alla BBC Yuuki Sakurai, direttore esecutivo del Fukoku Capital Management, ha notato: “Il fatto che Abe punti a modificare la legge della BOJ sui livelli Forex, o a risolvere i problemi del Giappone un allentamento aggressivo, è quantomeno preoccupante. Questi dovrebbero essere trattati come strumenti per acquisire tempo e implementare riforme strutturali, ma non sentiamo parlare che di profonde riforme che LDP vorrebbe eseguire.”
Si dice che Abe sia un falco in fatto di politica estera, e che abbia discusso della possibilità che il Giappone abbandoni la propria costituzione pacifista. Tutto ciò non farà bene alle tensioni tra i nipponici e la Cina, date dalla disputa per la sovranità delle (disabitate) isole presenti nel Mar Cinese Orientale.