La crisi finanziaria globale è stata principalmente scatenata dalla perdita di fiducia in un singolo veicolo del debito, la cartolarizzazione dei mutui sub-prime. L’idea era che che agl’individui con contestabili storie finanziarie, fossero garantiti mutui che avrebbero attratto tassi d’interesse più alti rispetto ai loro pari più meritevoli di credito, per compensare i finanziatori e gli istituti di credito per il maggiore rischio di inadempienza sul prestito. La maggior parte delle persone alle quali è stato accordato un mutuo del genere, avrebbero dovuto onorare i termini di rimborso e tutti ne sarebbero usciti contenti. Ovviamente, alcuni dei debitori, sarebbero stati inadempienti, ma se questi prestiti fossero stati raggruppati assieme (cartolarizzazione), allora l’intero prodotto sarebbe stato davvero un investimento di qualità. Questi investimenti sub-prime si sono dimostrati molto popolari, ma la falla nel sistema è stata che tutte le persone e gli enti coinvolti hanno sorvolato sul rischio di sovresposizione, e la vera natura del prodotto stesso si è rivelata interamente rischiosa. La crisi è esplosa proprio quando gli interessati non sono stati più in grado di pagare i debiti, causando il crollo del valore del veicolo.
La Bank of America ha appena accettato di pagare il colosso statunitense dei mutui Fannie Mae 11,6 miliardi di dollari per liquidare i sinistri che hanno scorrettamente venduto mutui residenziali che erano, in realtà, "debiti tossici" (mutui sub-prime). La somma include 1,3$ miliardi di compensazione, con il rimanente utilizzato per risolvere le rivendicazioni. La funzione di Fannie Mae era quella di acquistare mutui da istituti di credito in modo tale da poter poi ri-prestare il denaro a chi comprava casa.
Assieme all’organizzazione “sorella” Freddie Mac, si stima che il colosso dei mutui abbia perso 30 miliardi dollari durante la crisi. Sono stati necessari ulteriori 140$ miliardi di denaro pubblico per mantenere operative le due attività. La Bank of America è giunta ad un accordo di compensazione simile con Freddie Mac nel 2011.
La crisi dei sub-prime ha portato alla preclusione ingiusta di alcuni mutui e una parte degli 8,5 miliardi di dollari saranno pagati dalla top 10 dei grandi erogatori di mutui ipotecari statunitensi, in risarcimento ad alcuni dei quali sono stati colpiti. Il risarcimento partirà da poche centinaia di dollari fino a 125 mila dollari, per un totale di 3,3 miliardi di dollari con il resto del fondo usato per cancellare prestiti o fornire assistenza al prestito.
Naturalmente, tutte le agenize di rating hanno dato semaforo verde ai veicoli del debito sub-prime nonostante l’ovvio rischio concettuale nel prodotto.