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Traders Incassano i Profitti sull'Euro

Di Barbara Zigah

Dopo aver lavorato a Wall Street, Barbara ha iniziato la sua seconda carriera come scrittrice freelance presso Daily Forex, dove il CEO ha riconosciuto il potenziale nuovo e non sfruttato ed era disposto a provarlo. Non ha mai guardato indietro. Da allora, ha lavorato costantemente come scrittrice e redattrice freelance nel settore dei servizi finanziari e del Forex.

Nella conferenza stampa che ha fatto seguito al meeting della Banca Centrale Europea della scorsa settimana, volto a decidere le politiche future, Mario Draghi non ha suggerito alcuna ulteriore misura imminente per stimolare l’economia, rassicurando quegli attori di mercato che speculavano sul fatto che la BCE considerasse in regola l’economia dell’Eurozona. La coppia Euro Dollaro, secondo Draghi, veniva scambiata su quella che era la sua media a lungo termine. La notizia ha contribuito a mettere in azione i mercati dando all’Euro un solido aumento del 3% nel corso di un rally durato 3 giorni, che ha spinto la coppia fino ad essere scambiata, in un dato momento durante la sessione di trading di lunedì, a 1,3404$, picco degli ultimi 11 mesi.

La serie vincente dell’Euro è però bruscamente terminata ieri, quando il Presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha dichiarato ai media che l’Euro Dollaro era “pericolosamente in alto”. Tutto ciò sembrerebbe contraddire i messaggi coordinati che la BCE e altri funzionari governativi hanno tentato di portare avanti, e ha lasciato interdetto più di uno stratega valutario; secondo questi ultimi, infatti, i movimenti dell’Euro non erano stati estremi.

Ad ogni modo, alcuni attori del mercato hanno dichiarato di aver usato i commenti di Juncker solamente come scusa per incassare i profitti ottenuti dagli ultimi guadagni della moneta unica, e non vedono necessariamente in lavorazione un trend contrario. Alcuni analisti si chiedono però se non possa peggiorare, prima di migliorare; secondo un analista, la correzione di quello che è ora il picco annuale potrebbe concludersi con un pullback nell’intervallo 1,3100, specialmente se si iniziasse a ricostruire una speculazione sul bisogno di nuovi stimoli.

In precedenza, durante la settimana, era stato sostenuto che nell’ultimo trimestre l’economia tedesca era stata colpita in maniera dura, e in misura maggiore rispetto a quanto non avessero anticipato gli analisti. Secondo il German Statistics Office, la crescita reale del PIL tedesco nel quarto trimestre è stata del solo 0,7%, contro il 3,0% del trimestre precedente e sotto le aspettative che la vedevano allo 0,8%. Su base annualizzata, l’economia tedesca è cresciuta solo del 2%, contro gli ultimi 2 anni in cui era stata raggiunta una crescita del 3%. La Germania, così come la Francia, è vista come principale forza motrice dietro la ripresa economica dell’Eurozona, e sono molti gli economisti che si preoccupano del fatto che una recessione prolungata sia un peso considerevole per l’economia del paese, che poggia in primis sulla crescita delle esportazioni.

Nel frattempo, il Dollaro statunitense potrebbe trovare supporto e far proseguire il trend ribassista della coppia: nel mezzo di quella che sembra essere una battaglia in lento sviluppo sull’aumento del tetto del debito del governo statunitense, gli investitori guardano allo USD come ad un angolo di paradiso. La controversia, ad ogni modo, potrebbe fungere da base per Fitch Ratings (tra le prime tre agenzie di rating al mondo) per una nuova revisione formale, con possibile declassamento, del rating del credito del governo statunitense.
Secondo un economista, la lotta sul tetto del debito sarà il prossimo grande ostacolo a confrontarsi con la ripresa economica degli USA, ma, arrivando sulle macerie ancora fresche della catastrofe chiamata “precipizio fiscale”, potrebbe essere molto più pericolosa. Mentre secondo gli esperti la possibilità che il governo statunitense possa risultare inadempiente per le proprie obbligazioni è una scommessa molto azzardata, l’incertezza politica e l’ambiguità create dal dibattito sul tetto del debito potrebbero ritardare ulteriormente la ripresa: prima di prendere qualsiasi decisione su investimenti o assunzioni che potrebbero altrimenti avere un impatto negativo, il settore privato, infatti, potrebbe fermarsi e attendere il risultato.

Barbara Zigah

Dopo aver lavorato a Wall Street, Barbara ha iniziato la sua seconda carriera come scrittrice freelance presso Daily Forex, dove il CEO ha riconosciuto il potenziale nuovo e non sfruttato ed era disposto a provarlo. Non ha mai guardato indietro. Da allora, ha lavorato costantemente come scrittrice e redattrice freelance nel settore dei servizi finanziari e del Forex.

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