La maggior parte degli analisti avevano anticipato che la più importante economia a livello mondiale, avrebbe prodotto una crescita di circa l’1,1% nell’ultimo quadrimestre del 2012. Invece, l’economia americana si è effettivamente contratta dello 0,1%, in accordo con un’iniziale lettura dei dati (che verrà rivista quando altre cifre saranno disponibili), in netto contrasto con i numeri sulla crescita del terzo quadrimestre che avevano prodotto un dato del 3,1%.
La fiducia delle imprese è fondamentale per la crescita economica. Gli analisti si sono prontamente rivolti alla crisi del “Fiscal Cliff” come la principale ragione alla base di questi deludenti dati. Alla fine, una soluzione temporanea alla crisi del debito che riveste gli Stati Uniti (e si trova al cuore del dilemma del Fiscal Cliff) è stata trovata, ed ha visto la fine di una "vacanza del cuneo fiscale" che va a colpire tutti gli aumenti di tasse per chi guadagna oltre 400,000$. Era opinione diffusa che se si fosse sorpassata la scadenza senza una soluzione alternativa, si sarebbero visti tagli alla spesa obbligatori ed aumenti fiscali che probabilmente avrebbero mandatogli Stati Uniti in una recessione. Questo non è uno scenario ottimale per individui ed imprese, i quali devono impegnarsi in spese eventuali che potrebbero invece essere rinviate. In effetti, i dati suggeriscono che le imprese hanno rapidamente ridotto l’accumulo delle scorte, partito durante l’estate. La riduzione del reddito a disponibilità delle famiglie medie americane può causare un ostacolo all’espansione economica nel 2013, in particolare perchè non c’è ancora soluzione allo spinoso problema dei tagli alla spesa pubblica necessari a ridurre il debito.
Il quarto trimestre ha visto una riduzione del 22% nella spesa per la difesa, la più ripida riduzione dai tempi della guerra in Vietnam. In combinazione al ridursi del reinvestimento sulle scorte aziendali, si diceva che questi tagli avessero contribuito a ridurre il dato trimestrale del PIL del 2,6%. Nonostante ciò, le stime prevedono una crescita dell’economia per il 2,2% nell'intero anno 2012 e ci sono segnali incoraggianti per il futuro 2013, sebbene rimanga ancora la questione del tetto del debito ed i tagli alla spesa (ora rinviati a maggio).