Di: DailyForex
La media del Dow Jones Industrial ha rotto qualsiasi record precedente, raggiungendo una nuova frontiera in un territorio mai coperto dai grafici. Il Dow Jones ha colpito un picco record a 14256 punti, più in alto del precedente record di 14164, stabilito a ottobre 2007, prima dell’inizio della crisi finanziaria mondiale.
La notizia del rally del Dow Jones ha dato il via alla salita dei mercati globali. L’indice FTSE 100 di Londra ha chiuso a 6432, un livello raggiunto solamente a gennaio 2008. In Asia l’indice giapponese Nikkei ha chiuso con un rialzo pari all’1,1%; è dall’elezione di Shinzo Abe, che ha promesso di porre fine alla deflazione e di attuare ulteriori mosse per far ripartire l’economia, che quest’indice vive un periodo al rialzo. I mercati azionari hanno chiuso al rialzi anche ad Hong Kong, Shangai e Singapore. In Australia il mercato azionario è salito dello 0,9%; i cambi sia australiani che giapponesi hanno raggiunto livelli che non si vedevano da settembre 2008.
Il Dow Jones è tornato in territorio record, ma, per non dimenticare l’intensità della crisi finanziaria globale, vale la pena ricordare che a marzo 2009 l’indice ha colpito un minimo di 6547 punti: gli investitori che hanno fatto bene i loro conti, entrando sul mercato nel 2009, hanno fatto il colpo della vita. Ponendosi in una prospettiva diversa, si vede con chiarezza come la crisi finanziaria globale abbia tolto all’economia mondiale cinque anni di crescita. Mentre il normale ciclo economico ha massimi e minimi, la crisi è stata segnata dalla regressione più lunga dalla grande depressione degli anni ‘30.
La ripresa mondiale è ancora fiacca, e, come la metterebbe il nuovo linguaggio cool, deve affrontare “forti venti contrari”. L’influenza di Sequester deve ancora essere avvertita: la serie di tagli alla spesa obbligatori negli USA è stata appena inaugurata. Il tasso di disoccupazione è ancora parecchio alto nella maggior parte dei paesi sviluppati. È ancora da capire l’influenza delle elezioni italiane della scorsa settimana, concluse senza alcuna decisione, sul progresso della terza maggiore economia dell’eurozona, e la maggior parte delle economie più grandi al mondo sono impantanate in debiti molto grandi... ma godiamoci questo momento!