Di: DailyForex
È necessario guardare alle prestazioni dell’economia britannica nel secondo trimestre del 2013 nel contesto dell’eurozona, i cui paesi erano in recessione nel primo trimestre dell’anno e secondo molti analisti lo resteranno anche nel terzo. Il blocco dell’eurozona è il maggior partner commerciale del Regno Unito: se la domanda dell’Europa latita, l’isola ne risente.
Secondo l’Office for National Statistics (ONS, l’equivalente britannico dell’Istat) Il Regno Unito ha dunque finito per produrre una crescita modesta, pari nel secondo trimestre allo 0,6%, doppiando il dato relativo al primo trimestre. Il miglioramento, dato dalla crescita di edilizia, agricoltura, settore manifatturiero e servizi all’economia, è stato in linea con le aspettative, e ha segnato una ripresa ampia, ma comunque profonda. I dati dell’ONS sono solo, ovviamente, una lettura preliminare dell’attività economica del secondo trimestre, basata sul 44% dei dati complessivi; verranno aggiornati man mano che nuovi dati saranno disponibili.
L’economia del paese ha al momento recuperato circa la metà del prodotto perso nel periodo peggiori del ciclo di recessione del 2008-2009, il quale, si stima, ha ridotto la produzione economica del paese del 7,2%. Il fatto che a quattro anni dal termine della recessione la Gran Bretagna sia ancora così indietro mostra quanto la ripresa sia stata apatica nel paese, ma anche in gran parte del primo mondo. L’economia UK è ancora a quota -3,3% rispetto ai picchi di produzione visti prima dell’inizio della recessione.
Esaminando i dati nel dettaglio vediamo come il settore dei servizi (componente importante dell’economia del Regno Unito) sia ancora a -0,2% rispetto a prima della recessione; l’edilizia ristagna con un -16,5%; la produzione è indietro di 13,4 punti percentuali (il settore manifatturiero registra un -10,2%). In altre parole, tutti questi settori dell’economia britannica hanno perso cinque anni di crescita per colpa della crisi finanziaria globale.