Di: DailyForex
Come avevamo già discusso in precedenza, il classico ciclo economico vede la recessione seguita dalla ripresa; man mano che questa prende piede vediamo una forte crescita dell’occupazione: le aziende assumono personale per andare incontro alla rinascita della domanda. Questo modello non è stato seguito nel (posso dirlo?) post-crisi finanziaria globale. Il punto è sottolineato dagli attuali dati sull’occupazione pubblicati dal Dipartimento del Lavoro statunitense. I dati mostrano un calo della disoccupazione al 7,3%, il livello più basso da dicembre 2008, e un aumento di 169.000 posti di lavoro a luglio. Gli analisti se ne aspettavano 18.000 in più, e possiamo dire che i dati hanno deluso.
La riduzione del livello di disoccupazione è stata parzialmente dovuta al fatto che molti americani hanno smesso di cercare veramente lavoro, e di fatto non sono più inclusi nei dati sulla disoccupazione. Il Dipartimento del Lavoro ha inoltre ridotto i dati relativi ai posti di lavoro creati a luglio, scesi da 162.000 a 104.000, il dato più debole degli ultimi 12 mesi. L’economia statunitense, per stare al passo con la crescita della popolazione, dovrebbe creare circa 160.000 nuovi posti di lavoro al mese. I dati rivisti indicano che finora l’economia statunitense non sta facendo nulla di più che rispettare questo requisito minimo.
La Federal Reserve ha reso noto che inizierà a ridurre il programma di acquisto di titoli di stato (al momento da 85 miliardi di dollari al mese) quando la disoccupazione scenderà sotto il 6,5%. Nonostante questo, gli analisti sono concordi nell’aspettarsi che parte delle misure di stimolo possa essere ritirata già questo mese. Inevitabilmente, quando una tale speculazione sale spinge in basso la borsa e il dollaro. Le misure di stimolo in atto in tutto il mondo non potranno continuare all’infinito, ma il FMI di recente ha avvisato: prima o poi, dovranno essere ritirate.