Di: DailyForex
Il primo ministro Enrico Letta è sopravvissuto al voto di fiducia che metteva a rischio il suo governo, con 235 voti a favore e 70 contro. Sembra che il problema sia scoppiato a causa dell’aumento dell’IVA, a cui Silvio Berlusconi si è opposto con forza, ordinando a cinque ministri del Popolo della Libertà di dimettersi dal governo di coalizione. Gli osservatori più cinici ritengono che il motivo fosse più un movimento del precedente primo ministro per evitare che il senato voti la sua ineleggibilità, dopo essere stato condannato per frode fiscale e per aver pagato per avere rapporti sessuali con una prostituta minorenne.
L’Italia ha già il suo bel da fare per abbassare l’occupazione, al momento al 12,2%, un picco record di 3,13 milioni di persone, con picchi di disoccupazione giovanile intorno al 40%: non è questo il momento dell’instabilità che nuove elezioni provocherebbero. L’economia è in recessione da fine 2011, e nel secondo trimestre del 2013 ha perso un ulteriore 0,3%. Negli ultimi tre trimestri, tuttavia, il tasso di contrazione dell’economia italiana si è allentato: rispettivamente 0,9, 0,6 e 0,3%. Il debito pubblico italiano è di poco inferiore ai 2,100 miliardi di euro, il 130% del PIL. L’economia italiana è la terza dell’eurozona, dietro Germania e Francia.
Il primo ministro Letta ha rifiutato le dimissioni dei cinque ministri PDL, andando invece al voto di fiducia di mercoledì. Negli ultimi giorni era diventato ovvio che la mossa di Berlusconi fosse decisamente poco popolare; l'ex primo ministro ha dovuto affrontare una ribellione interna al suo stesso partito, e ieri si è improvvisamente tirato indietro. In una dichiarazione al senato ha poi spiegato: “L’Italia ha bisogno di un governo che possa produrre riforme strutturali e istituzionali. Abbiamo deciso, non senza interno travaglio, di esprimere un voto di fiducia a questo governo”. I contenuti della dichiarazione erano però validi anche nel weekend scorso: le motivazioni, dunque, sembrerebbero essere più personali.