Di: DailyForex
Durante la campagna per le elezioni presidenziali, che lo vedeva opporsi all’allora primo ministro Nicolas Sarkozy, Francois Hollande proponeva come punto centrale del proprio programma il termine dei tagli in nome dell’austerità, sostenendo che aumentando le tasse sui più ricchi e sostenendo una spesa pubblica mirata, la Francia avrebbe potuto sollevarsi dalla stasi economica. 18 mesi dopo la sua elezione, tuttavia, la Francia è ancora nella stessa situazione, e 4 elettori su 5 lo danno per perdente alle prossime elezioni a cui parteciperà.
Nel terzo trimestre del 2013 ci si aspetta che la disoccupazione tocchi il livello record dell’11% (bisognerà aspettare la pubblicazione dei dati), che equivale a 3,3 milioni di disoccupati. L’agenzia di rating S&P ha citato la disoccupazione come uno dei motivi più importanti che hanno portato al declassamento del rating del credito francese, da AA+ a AA. La Francia aveva già perso la tripla A due anni fa.
S&P ha commentato così: “crediamo che le riforme del governo francese in materia di tasse e mercato del lavoro, dei servizi e dei prodotti, non aumenteranno le prospettive di crescita del paese sul medio termine, e che il tasso di disoccupazione, sempre alto, stia indebolendo il supporto per altre misure fiscali e strutturali.” La notizia positiva è che S&P ha indicato come “stabili” le previsioni per la Francia, il che vuol dire che difficilmente vedremo un ulteriore declassamento nei prossimi due anni. Secondo S&P, l’alta disoccupazione intralcia le riforme del governo, pensate per aumentare la crescita. L’agenzia prevede che il debito del governo nel 2015 raggiunga l’86% del PIL, e non si aspetta che la disoccupazione scenda sotto il 10% prima del 2016.
Non sorprende che il governo francese non condivida la valutazione economica di S&P. Pierre Moscovici, ministro del tesoro transalpino, continua a dire che il giudizio dell’agenzia è “critico e inesatto”. Secondo lui, “negli ultimi 18 mesi il governo ha implementato riforme importanti, che puntano a migliorare la situazione economiche del paese, le finanze pubbliche e la sua competitività”.