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La Crisi Europea del Debito Sovrano è Finalmente Finita?

Di Dr.Mike Campbell
Dr. Mike Campbell è uno scienziato ed uno scrittore freelance inglese. Mike ha conseguito il suo dottorato di ricerca a Ghent (Belgio) e, dopo aver lasciato il Regno Unito, ha lavorato in Belgio, Francia, Monaco e Austria. Come scrittore, si è specializzato nell’ambito economico, scientifico, medico e ambientale.

Di: DailyForex

Come accade per la maggior parte delle crisi finanziarie, ciò che ha realmente innescato la crisi europea del debito sovrano è stata una perdita della fiducia. Nella peggiore crisi economica a partire dalla grande depressione, si è venuto a sapere che la Grecia aveva falsificato gli indicatori economici per riuscire ad entrare nell’Euro nella prima ondata. In quel momento la posizione finanziaria della Grecia era perfino peggiore di quando mostrasse il governo e di conseguenza, gli investitori (e le agenzie di rating) hanno perso fiducia nella riuscita della Grecia nell’onorare gli obblighi finanziari.

Mentre montavano i dubbi, l’affidabilità creditizia crollava, e i mercati richiedevano interessi sempre maggiori per sostenere le emissioni di obbligazioni greche (senza il rilascio di nuove obbligazioni la Grecia sarebbe stata incapace di rispettare gli obblighi finanziari). Alla fine, gli interessi che la Grecia era costretta a pagare ai mercati erano diventati insostenibili, così questa ha dovuto rivolgersi ai partner dell’Unione Europea e al FMI per i primi due prestiti che tennero a galla la nazione.

La Grecia ha avuto prestiti per un totale di 240 miliardi di Euro dal FMI e dall’UE, ed oltre agli interessi veniva richiesto alla Grecia di aderire ad una serie di riforme su tasse, pensioni, spesa pubblica, legislazione sul lavoro e di accettare la vendita di alcuni beni dello stato collegati ai prestiti. L’insieme ha portato con sé misure di austerità rigide e largamente impopolari che il paese ha lottato per rispettare, per gestire il deficit e rimettere ordine in casa propria.

Ieri la Grecia ha offerto ai mercati finanziari internazionali 3 miliardi di Titoli di Stato a cinque anni. Il tasso d’interesse è stato fissato fra il 5 e 5,25%, ma la vendita è stata di otto volte superiore rispetto alla disponibilità, dunque il tasso d’interesse è stato abbassato al 4,95%. La vendita ha destato l’interesse di 550 istituti d’investimento, e ha segnato per la Grecia la prima emissione di obbligazioni dal 2010. Il livello della domanda sta a significare che se ne sarebbero potuti vendere per 20 miliardi di Euro.

Sulla scia della crisi greca, anche Irlanda, Portogallo, Cipro e Spagna necessitavano prestiti dal FMI e dall’UE (il prestito spagnolo non faceva parte del piano salva-stati, ma era circoscritto solamente al settore bancario), dopo che i tassi d’interesse del mercato diventarono insostenibili. Alla fine, durante la crisi venne stabilita una linea quando la BCE annunciò il suo intervento nei mercati qualora i tassi fossero diventati insostenibili per i beneficiari del piano di salvataggio. Questo è stato ampiamente attribuito alla volontà di non far aumentare gli interessi sui bond italiani e spagnoli, nonostante di fatto non avesse chiesto nessuno questo piano di salvataggio e dunque, almeno in teoria, non avessero diritto a questo supporto. Con l’offerta greca ai mercati dei Titoli di Stato a tassi ragionevoli (considerando che la sua affidabilità creditizia ha ancora uno status negativo) sembra che la crisi europea del debito sovrano possa essere consegnata alla storia.

Dr.Mike Campbell
Informazioni su Dr.Mike Campbell
Dr. Mike Campbell è uno scienziato ed uno scrittore freelance inglese. Mike ha conseguito il suo dottorato di ricerca a Ghent (Belgio) e, dopo aver lasciato il Regno Unito, ha lavorato in Belgio, Francia, Monaco e Austria. Come scrittore, si è specializzato nell’ambito economico, scientifico, medico e ambientale.
 

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