Di: DailyForex
La Russia si trova in un doppio vincolo. È soggetta ad un certo numero di sanzioni da parte dell’Unione Europea, Stati Uniti ed altri partner commerciali su quello che viene visto come un indebito coinvolgimento negli affari di un altro stato sovrano, l’Ucraina.
Dal canto suo, la Russia nega di appoggiare i ribelli ucraini che vogliono distaccarsi dallo stato e rafforzare i legami con la Madre Russia (questi separatisti hanno dei forti legami etnici con la Russia). Inoltre, molto del benessere della Russia deriva dalle esportazioni di gas e petrolio in tutto il resto del mondo. Questo introito è stato messo a rischio dal recente crollo dei prezzi del petrolio greggio, che hanno visto l’indice di riferimento Brent scendere di circa 115 Dollari in agosto, attestandosi attualmente a 70 Dollari.
A preoccupare ulteriormente la Russia è il tasso di cambio con il Rublo, che quest’anno ha subìto un crollo del 40%, ed ha sofferto precedentemente in settimana una perdita del 9%, quando l’OPEC non è riuscito ad accordarsi sul taglio della produzione di greggio. I prezzi di esportazione in Rubli russi saranno più favorevoli per le nazioni importatrici, ma i prezzi dei beni d’importazione quest’anno hanno visto un rincaro enorme.
Il risultato è che la Russia prevede una contrazione nella sua economia il prossimo anno, e l’entrata dunque in recessione. Le previsioni iniziali si aspettavano una crescita dell’1,2% per il 2015, ma sono state riviste per suggerire una contrazione dello 0,8%. I dati presuppongono un prezzo del greggio di 80 Dollari al barile, perciò se i prezzi si riducessero ulteriormente, la contrazione economica russa sarebbe più profonda (come riportato sopra, il prezzo del crude oil è già ben al di sotto di questa cifra). La banca centrale Russa ha riportato che un prezzo medio di 60 Dollari al barile per il greggio porterebbe ad una contrazione calcolata fra il 3,5 e il 4%, a causa della diminuzione delle entrate fiscali.
Anche le previsioni dei redditi familiari, dei consumatori, sono passati da una previsione di crescita dello 0,4% ad un calo del 2,8%, il che potrebbe riflettersi sulla domanda interna, con i consumatori che devono stringere la cinghia.
Si ipotizza che la Russia dovrà incrementare la spesa prevista dal proprio Fondo di Riserva di ben oltre i 5,9 miliardi di Sterline previsti per il prossimo anno, mentre lotta per sorreggere l’economia.