Di: DailyForex
Alla fine, non tutto il male vien per nuocere. L’Eurozona è stata colpita duramente dalla crisi finanziaria globale e da quella del Debito Sovrano europeo, innescatasi quando si è scoperta la verità sulle condizioni economiche della Grecia, non appena entrata a far parte dell’Euro. È stata dura cercare di rimettere insieme i pezzi ed assicurare che la zona Euro non sarebbe più stata suscettibile a ulteriori crisi bancarie o ad un contagio, qualora i problemi di uno stato membro più debole si fossero riversati sull’Unione: guardate la Grecia. Di conseguenza, la domanda e la fiducia all’interno dell’Eurozona sono state molto basse. Il blocco ha resistito all’alta disoccupazione, scesa da un massimo del 12% a febbraio 2013 all’attuale 11,3%, seppur ancora ben al di sopra della media del 9,7% del lungo periodo, indica che si sta muovendo nella direzione giusta. Anche Spagna e Grecia hanno visto un miglioramento delle prospettive di impiego, passando rispettivamente da un tasso di disoccupazione del 25,1 e 28% al 23 e 25,4%.
La Commissione Europea (CE) ha rivisto al rialzo le proprie previsioni di crescita per il 2015 dall’1,3% (febbraio) all’attuale 1,5%. La rilettura è stata condotta sulla base delle misure di Quantitative Easing della BCE, della valuta Euro più debole e del crollo dei prezzi del greggio. Ovviamente, per estensione, non tutto il male viene per nuocere, ma rimane il cosiddetto “elefante nel salotto”: la crisi del debito greco, ovviamente. Senza un accordo in vista, e con la Grecia che sta chiaramente per finire il denaro necessario a far fronte ai propri obblighi finanziari, la CE ha dovuto tagliare le previsioni di crescita per la Grecia dal 2,5% ad appena lo 0,5%.
La possibilità che la Grecia riesca a pagare i propri debiti è appesa a un filo. Il Governo greco continua a ripetere che intende pagare per intero tutti gli obblighi finanziari contratti, eccezion fatta per la tranche dovuta al FMI e alla BCE questo mese. La Grecia dovrebbe restituire al FMI 1 miliardo di Euro entro questa settimana, e deve ancora fare i conti con i bond in scadenza per un valore di più di 6 miliardi di Euro. Qualora si raggiungesse una soluzione a livello politico si potrebbe probabilmente passar sopra ai bond, ma in pochi avrebbero lo stomaco per acquistare debito greco a lungo termine ora che la nazione sta avendo un faccia a faccia con un default statale.