Di: DailyForex
La tragedia greca è in una drammatica spirale discendente, ma non è persa ogni speranza. Il sipario potrebbe non chiudersi finché rimarrà anche una possibilità di accordo con l’Eurozona.
Lunedì i leader dell’Eurozona hanno offerto alla Grecia un’ultima possibilità di presentare un piano per tirarsi fuori da questa terribile situazione. Tuttavia, le prospettive rimangono scarse, sembra che indipendentemente da ciò che proporrà Atene, la BCE rifiuterà di fare altre concessioni, e dunque sembra non esserci un modo costruttivo per uscire da questa situazione.
La BCE è l’ultima fermata sulla strada per la Grexit, e potrebbe solo mettere pressione sui leader dell’Eurozona per consentire di utilizzare il debito del governo greco come garanzia per mantenere almeno la quantità minima di liquidità che permetterebbe al paese di restare a galla.
Secondo il Cancelliere tedesco Angela Merkel, la porta è ancora aperta per ulteriori negoziati. Tuttavia, ha indicato agli altri membri dell’Eurozona di assumersi la responsabilità di prevenire quello che potrebbe rivelarsi solo la punta dell’iceberg di un collasso della moneta unica. Infatti, la questione è quanto ancora queste nazioni possono fare per salvare un paese membro dal crollo finanziario, senza allo stesso tempo creare un effetto domino.
La dura linea tedesca
La Merkel ha adottato una linea dura contro ogni ulteriore ritardo, e si aspetta che Atene sottoponga immediatamente un nuovo piano di riforme, o che affronti una definitiva uscita dal blocco europeo. Ai suoi elettori, il Primo Ministro Alexis Tsipras ha promesso di voler raggiungere un accordo con i creditori sulle riforme in cambio di denaro, il tutto entro 48 ore dal referendum di domenica, ma ora è tempo di vedere i fatti, e sono rimasti pochi conigli da tirar fuori dal cilindro.
Eppure, alcuni rimangono ottimisti nel credere che si possa trovare un accordo con i leader dell’Eurozona, un qualche tipo di concessione sul debito simile all’accordo offerto prima di rimettere la decisione in mano al popolo greco. Questi analisti interpretano i risultati del referendum come segno che la maggior parte della popolazione preferisce rimanere nell’Euro, e il Primo Ministro Tsipras lo ha reso piuttosto chiaro.
Nessuno vuole essere incolpato della situazione attuale (né i leader politici né le banche centrali), e tutti stanno lottando per trovare il modo di prevenire lo scenario peggiore. I leader dell’Eurozona non hanno proposto niente di nuovo, e la BCE sta mettendo ulteriore pressione sui leader per dare ai creditori della Grecia le garanzie reali che stavano utilizzando, e renderla idonea per i precedenti prestiti dal FMI.
Tsipras ha lasciato intendere di aver elaborato i termini per un nuovo accordo sul debito che spera soddisferanno la BCE, ma non ha rivelato ulteriori dettagli. Permane lo scetticismo per quello che potrebbe presentare e che non sia stato già proposto (e rifiutato) in precedenza. I leader dell’Eurozona hanno reso chiaro che non verranno tollerate ulteriori concessioni, e i legali dell’UE stanno vagliando più vie per rendere legale un’uscita della Grecia, anche se si trattasse solo di una temporanea “sospensione” dalla moneta unica.
Nel frattempo, tutte le parti si danno tempo fino al 12 luglio per cercare un eventuale accordo, e la tragedia continua.